AS.PE. CARIGE
ASSOCIAZIONE PENSIONATI DEL FONDO INTEGRATIVO AZIENDALE BANCA CARIGE
Verbale Assemblea Ordinaria 2014
L’anno 2014, il giorno 8 del mese di aprile,
alle ore 15:00 - in Genova, nei locali (g.c.) del Cinema Cappuccini -
piazza dei Cappuccini, 1, (Chiesa del Padre Santo) - essendo andata
deserta la prima convocazione del giorno 7, a seguito di convocazione
per lettera o e-mail del 14 marzo, intervengono per partecipare i 112
soci, in proprio e portatori di 95 deleghe, di cui all’elenco
allegato. Su proposta di alcuni soci, il Vice Presidente vic. Giorgio
Guglielmi, è chiamato per acclamazione a svolgere le funzioni di
Segretario dell’Assemblea.
A
norma dell’art. 13 dello Statuto sociale presiede l’assemblea il
Presidente Giovanni Lo Vetere che dichiara l’Assemblea validamente
costituita ed atta a deliberare sugli argomenti di cui al seguente
ordine del giorno:
a. Relazione
annuale del Presidente.b. Approvazione del Bilancio dell’esercizio 2013.
c. Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.
d. Informativa sulle iniziative in corso.
e. Eventuali spese non ricorrenti e misura delle quote sociali.
f. Partecipazione e deleghe dei soci alla prossima Assemblea di Banca Carige.
g. Varie ed eventuali.
a)
Relazione annuale del Presidente.
Il
Presidente rivolge cordiale saluto e un sentito ringraziamento a
tutti i presenti e ai soci che hanno dato delega; ricorda che la
consistenza della popolazione sociale (100 promotori all’atto di
costituzione dell’associazione, maturata fino a 270 a fine 2013)
conta in oggi oltre 400 soci e che appare ragionevole la previsione
di raggiungere e superare quota 500 entro la fine anno. Prima
d’iniziare, esprime
un
amichevole e commosso ricordo per i soci Domenico Ventura, Raffaele
Vignola, Sergio Vergani, Franco Franzetti e Diego Cavagnaro, che sono
ci hanno lasciati nell’anno appena trascorso.
Ricorda
come l’Associazione, che il 14 marzo ha compiuto un anno, abbia
bruciato le tappe per avviare le attività istituzionali più
importanti e procede alla sommaria disanima degli eventi occorsi nel
corso di questi dodici mesi.
Purtroppo,
l’atteggiamento della Banca è stato sin dall’inizio di
preconcetta ostilità, essendo state ignorate la lettera di
presentazione e tutte le successive richieste, quasi che una
qualsiasi risposta potesse costituire riconoscimento e legitimazione
della nostra Associazione, subito considerata scomoda; la nuova
“governance”, seppure meno invadente in materia di Fondo pensioni
della precedente amministrazione, lascia infatti che la Direzione
del Personale continui a trattare la nostra associazione con
sufficienza e malcelata insofferenza, considerando i Soci quali meri
utenti e non già contitolari del Fondo, ma per noi è la miglior
prova che ci fosse bisogno di uno o più nuovi soggetti unitari
organizzati degli iscritti FIP in quiescenza non adeguatamente
tutelati dalle OOSS, che privilegiano i contratti collettivi di
lavoro del personale in servizio.
Il
compito dell’Associazione appare tutt’altro che facile, visto che
buona parte dei diritti aboliti o a rischio per quanto attiene al
FIP derivano da leggi inique, che non si limitano a tagliare il
potere d’acquisto delle pensioni INPS, ma impattano pure sui
trattamenti complementari, anche d’importo modesto, pur trattandosi
di retribuzione differita, risparmio che, al pari delle altre forme,
è tutelato dalla Costituzione;
Mentre
all’interno di Carige sta cambiando tutto, lo slogan “attenzione,
ascolto e
dialogo”
nei confronti degli interessi territoriali diffusi (stakeholders),
non sembra valere per i pensionati che, con le loro famiglie, sono
pur sempre importanti clienti e azionisti della Banca, oltre che
“comproprietari” del FIP; se è pur vero che il momento è molto
delicato e che la Banca ha grandi problemi da risolvere, non è certo
rifiutando il dialogo che si possano risolvere i problemi, tanto più
che l’istituzione dell’Organo di rappresentanza, previsto dal
Regolamento per garantire democrazia, trasparenza e fiducia, non
comporterebbe alcun costo;
La
nostra Associazione si è costituita per due motivi: in
primis per
seguire da vicino l’andamento normativo e patrimoniale del Fondo
(chiuso nel 1991 e in oggi prevalentemente composto da pensionati
diretti e di reversibilità) e per valutarne l’integrità e la
destinazione nonostante l’Azienda lo consideri una mera voce di
bilancio e lo Stato fonte di entrate fiscali, mentre il secondo
motivo, moralmente non meno importante, è di assistere i colleghi in
pensione o prossimi alla pensione, affinchè ragionevolmente e
dignitosamente possano presentare le loro istanze, ottenere ascolto e
avere una loro rappresentanza autonoma essendo i loro interessi
spesso misconosciuti: i goffi tentativi di ignorare l’Associazione
sono di sprone per crescere e per intensificare le nostre iniziative.
In
poco tempo, grazie all’opera qualificata e disinteressata dei
Consiglieri e di alcuni altri Soci volenterosi, l’Associazione ha
assunto grande vitalità, organizzata in regola con le norme
amministrative e fiscali degli enti no
profit,
avendo ben presente la necessità di limitare al massimo i costi e di
creare un punto di consulenza e d’incontro, anche virtuale, a
disposizione di tutti i soci.
Nell’ambito
del Consiglio Direttivo si sono verificati gli avvicendamenti di
Frixione e Calabrese in sostituzione di Simonetti e Uber che hanno
lasciato per impegni personali, ma che comunque continuano a dare la
collaborazione nei loro campi; in particolare, Uber, brillante e
affermato vignettista politico, gestisce tutt’ora in modo
eccellente il nostro sito Internet; in questo contesto Puccio, terzo
dei non eletti, subentrerà presto a Bisso che peraltro continuerà
gestire dal proprio domicilio e con livello altamente professionale
le attività informatiche inerenti all’Associazione; il Tesoriere
Di Salvo segue in modo encomiabile la contabilità, il VPv Guglielmi
è fra i più impegnati nelle attività di sede, organizzative e
nella campagna nuovi soci, Arzani svolge con grande competenza il
compito di delegato in materia di regolamenti e leggi pensionistiche,
Mongiardino cura i rapporti con gli enti gestori della polizza
sanitaria, il Segretario Lantero tiene i contatti con i soci e svolge
un’efficace opera di sviluppo, come peraltro la VP Cardinale e
Ferrari, che operano in sede o coprono i turni di presidio.
Le
regole amministrative e fiscali richiedono attenzione, esperienza e
studio; per fortuna è possibile consultare la rete Internet e
ricorrere alle qualificate competenze dei soci, senza dover dipendere
da professionisti esterni.
Il
problema della sede sociale è stato felicemente risolto stipulando
un accordo di collaborazione con la SAS Liguria, che ci ospita tre
volte la settimana in vico Falaminica 1/12sc.destra; nell’esercizio
scorso, anche grazie alla coabitazione, le spese correnti e gli
investimenti sono stati oculatamente contenuti, rendendo possibile
l’accantonamento del 50% delle quote sociali per le future esigenze.
Il
maggior impegno di risorse è stato determinato dalle comunicazioni
con particolare riguardo per la posta ordinaria, la più obsoleta e
costosa, mentre il data
base libro
soci e la posta elettronica, anche PEC, hanno reso possibili
frequenti comunicazioni via e-mail; mentre ai soci non collegati in
rete sono stati inviati sms sui rispettivi cellulari; il sito
Internet, ancora poco visitato, integra gli altri mezzi di
comunicazione; vi si possono trovare tutti i comunicati ai Soci
nonché tutti i documenti e le informazioni attinenti
all’Associazione quali lo statuto, la composizione degli organi
sociali, gli orari di apertura della sede sociale e i turni di
assistenza e presidio, lo specimen della domanda di iscrizione, le
condizioni dei contratti assicurativi;
Inoltre,
allo scopo di
promuovere nuove adesioni, favorire l’incontro fra colleghi e
rispolverare vecchie amicizie è stato periodicamente inviato a tutti
i soci l’elenco completo degli associati inclusivo dei loro
recapiti telefonici e/o degli indirizzi e-mail.
Il
Presidente accenna alle più importanti iniziative istituzionali
ancora in corso, fra cui la rivendicazione della rivalutazione del
minimo FIP ante pensionamento, che ha impegnato molto l’Associazione
per gli adempimenti connessi all’interruzione dei termini di
prescrizione, già notificata da un centinaio di iscritti per non
perdere i diritti pregressi; l’altra richiesta, a tutti nota, per
la larga partecipazione, in prima persona, dei singoli soci titolari
del diritto contrattuale, è per la costituzione dell’Organismo di
rappresentanza degli iscritti previsto dall’art. 6 del Regolamento
pensionistico, ma rinvia l’approfondimento e la discussione in
merito alle due iniziative al punto d) dell’O.d.G.
Dall’1/1/2014
As. Pe. Carige fa parte della FAP Credito, Federazione nazionale di
tutte le As. Pe. bancarie con 45.000 iscritti, per lo scambio di
informazioni in materia di rapporti istituzionali, interpretazioni
delle leggi e cause pensionistiche.
Dopo
un’accurata indagine conoscitiva, è stata stipulata una
convenzione tramite l’Unione Pensionati del Banco di Napoli con a
Compagnia Cattolica per l’assicurazione sanitaria dei soci, che
offre adeguate coperture sino a 86 anni d’età con un premio
nettamente inferiore a quello applicato con la polizza Caspie; è
ragionevolmente prevedibile che alla scadenza triennale della polizza
aziendale, molti colleghi migreranno sulla nuova copertura
assicurativa, tanto più se la sperimentazione da parte dei primi
soci darà esito positivo, soprattutto in tema di gestione dei
rimborsi.
Il
Presidente conclude la relazione ricordando che l’impegno
volontario dei componenti del Consiglio Direttivo se da un lato può
completare il buon uso del meritato tempo libero, non deve per questo
diventare un impegno lavorativo né un compito esclusivo di pochi e
insostituibili addetti; invita quindi i soci di buona volontà e/o
portatori di competenze specifiche a farsi avanti e dare una mano,
anche se non formalmente eletti, per creare i presupposti di futuri
indispensabili ricambi.
Dopo
questa raccomandazione rinnova l’invito a portare nuovi soci,
perché a medio termine sarà solo il numero degli iscritti che farà
pesare i nostri atti e quadrare i bilanci.
L’Assemblea
all’unanimità approva la relazione annuale.
b)
Approvazione del Bilancio 2013.
Su
invito del Presidente, il Tesoriere Angelo Di Salvo distribuisce in
sala un certo numero di copie del Bilancio 2013 e ne commenta le voci
come segue: “Il primo bilancio dalla costituzione di As.Pe. Carige,
avvenuta il 14/3/2013, è la sintesi di 9 mesi e mezzo di intensa
attività organizzativa e dell’avvio di alcune iniziative
istituzionali.
E’
necessario premettere che il conto economico non registra le spese di
gestione del Comitato Promotore, ivi comprese le donazioni erogate
agli Enti che hanno messo a disposizione le sale per le due assemblee
costituenti, sostenute da un fondo spese precostituito dai Soci
promotori, né quelle sostenute in proprio dai Consiglieri per lo
svolgimento degli incarichi di competenza nel corso dell’esercizio
sociale.
Le
entrate sono costituite dalle quote sociali per € 5.015,00 versate
dai 274 iscritti alla data del 31/12/2013, e da € 114,36 per
interessi attivi, in massima parte connessi al trasferimento sul
conto dell’Associazione dei residui Fondi spese dei soci ricorrenti
nelle cause legali in corso (complessivamente € 18.994 registrati a
Debitori e Creditori).
Le
spese generali ammontano a € 2.487,80 e comprendono spese correnti
per € 1.341,40, tasse di registrazione dell’atto costitutivo per
€ 285,00 e costi per l’acquisto di macchine d’ufficio HW e SW
per € 861,40.
L’Associazione
si è infatti dotata di un PC Asus desktop con sistema Windows 7, di
una memoria esterna, del programma Windows Office Professional 2010,
di una stampante HP laser e altra stampante fotocopiatrice scanner
Epson, beni acquistati via Internet a costi contenutissimi e
immediatamente ammortizzati.
Le
spese correnti sono particolarmente ridotte grazie ad un accordo di
collaborazione stipulato con la SAS Liguria e ACEC SAS, che ci
ospitano in vico Falamonica 1/12, il quale prevede l’uso di una
stanza per alcuni giorni la settimana al costo iniziale di € 100,00
mensili, comprensivo di IVA, oneri condominiali, energia elettrica e
collegamento telefonico WiFi. Il compenso, sia pure portato a €
150,00 mensili dall’1/1/2014, resta un tassello essenziale del
contenimento dei costi, che lieviterebbero immediatamente nel caso di
un trasferimento in locali autonomi e più idonei ad assecondare lo
sviluppo della nostra Associazione.
Le
altre spese per € 600,60 riguardano materiale di consumo,
cancelleria, postali, telefonia di servizio e abbonamenti a PEC e al
sito Internet.
L’esercizio
si chiude quindi con un avanzo di € 2.641,56, che si propone di
riportare a nuovo al fine di costituire il “Fondo comune” di cui
un’associazione
no profit, come
è la nostra, si deve dotare per fronteggiare rischi e spese
impreviste, ma anche per sostenere l’attività istituzionale, che è
appena iniziata e che comporterà maggiori oneri in un prossimo
futuro.
Il
Presidente ringrazia il Tesoriere e invita il Revisore dei Conti,
Armando Botto, a presentare la relazione del Collegio, qui di seguito
sinteticamente riportata:
c)
Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.
Bilancio consuntivo dell' esercizio chiuso al 31 dicembre 2013:
Bilancio consuntivo dell' esercizio chiuso al 31 dicembre 2013:
Entrate esercizio
2013: €. 5.129,36
Uscite esercizio 2013: €. 2.487,80
Avanzo
di esercizio: €. 2.641,56Uscite esercizio 2013: €. 2.487,80
Confronto con la Situazione Patrimoniale al 31 dicembre 2013:
Componenti
attive: €. 22.335,56
Componenti passive: €. 19.694,00
Avanzo
di esercizio: €. 2.641,56Componenti passive: €. 19.694,00
I Revisori dei conti hanno esaminato la contabilità' ed il libro soci con il Tesoriere riscontrandone la regolare tenuta, si esprime parere favorevole all' approvazione del Bilancio consuntivo al 31 dicembre 2013 così come predisposto dal Consiglio Direttivo.
(Firmato Armando Botto, Giorgio Grandi e Luigi Lanzone)
Il Bilancio 2013 e le connesse relazioni integrative del Tesoriere e del Collegio dei Revisori dei Conti sono approvate dall’Assemblea all’unanimità.
(Il Prospetto dettagliato del Bilancio è visibile mediante il presente link)
d)
Informativa sulle iniziative in corso.
Il
socio Renato Lari chiede la parola per chiedere chiarimenti in merito
alla lettera ricevuta il 14/2 u.s. da Banca Carige sulla costituzione
di un Organo di rappresentanza, che non sembra quello previsto dal
Regolamento. Segnala d’aver chiesto alla Dircredito, alla quale è
iscritto, quali siano i nominativi che rappresentano i pensionati ex
personale direttivo, senza ricevere una convincete spiegazione in
proposito.
Il
Presidente delega la risposta al Consigliere Carlo Arzani che
illustra il panorama normativo in cui si inserisce l’argomento e
chiarisce le motivazioni per cui nella stesura del Regolamento del
1992 venne prevista l’istituzione di un Organismo di
rappresentanza, elettivamente costituito dagli iscritti; iscritti che
ad oggi sono in prevalenza dipendenti in quiescenza; ricorda come sin
dalla sua costituzione As.Pe. si sia attivata indicando pregresse
richieste scritte e come il comportamento della Banca sia stato
sistematicamente omissivo; precisa inoltre che la Banca, dopo aver
sottoscritto in data 9/06/2009 un accordo
con le
OO.SS. (tenuto volutamente riservato), ha rinnovato tali intese
sempre e soltanto con il Sindacato e in modo del tutto insensibile a
quanto significatole da As.Pe. dandone comunicazione con lettera del
14/02/2014, indirizzata a tutti gli iscritti, dove si indicavano i
nominativi del Responsabile FIP e dei componenti di un diverso e
innovativo Organismo di Rappresentanza; tali nomine sono state
contestate in toto con lettera individuale sottoscritta dalla grande
maggioranza dei Soci As.Pe., cui seguirà un esposto indirizzato
alla Co.Vi.P., ente deputato al controllo dei Fondi Pensione, ma
anche a dirimere in via preliminare e non vincolante i reclami dei
singoli iscritti e delle associazioni che li rappresentano.
Su
richiesta di alcuni partecipanti, il Consigliere Carlo Arzani procede
all’illustrazione delle motivazioni per cui As.Pe. ha avviato la
vertenza del “minimo garantito” evidenziando e motivando le
errate interpretazioni aziendali della normativa di legge e il
conseguente blocco nelle misure in atto nel 1997 e conclude con
l’indicazione dei requisiti necessari per l’eventuale adesione a
questa iniziativa.
Il
Presidente ritiene ingiusto che in presenza leggi pensionistiche
complicate e spesso contraddittorie, invece di confrontare le
rispettive posizioni, si cerchi di scoraggiare le rivendicazioni dei
pensionati, che non hanno tempo e mezzi per impegnarsi in lunghe e
incerte cause giudiziarie per le quali non sono nemmeno previste la
class action
e la
mediazione preventiva di conciliazione, introdotta nel processo
civile per altre materie.
Ricorda,
a questo proposito, che per la causa di perequazione anni 1998/2000,
intentata da un gruppo di Colleghi e vinta in Cassazione dopo 10 anni
di riti bizantini, si è dovuto combattere soprattutto con le
procedure, purtroppo non riformabili a causa dei forti interessi in
gioco.
In
siffatta situazione risulta economicamente più utile per l’Azienda
affrontare una causa legale promossa da pochi coraggiosi e in buona
salute piuttosto che arrivare ad una transazione con tutti gli aventi
diritto,e conseguentemente le risposte sono inevitabilmente lacunose
e autoassolventi.
Continua
ricordando il costante impegno dell’As.Pe. nelle attività di
analisi dei bilanci Carige e del Fondo pensioni, nonché la
partecipazione dei propri rappresentanti alle Assemblee degli
azionisti, allo scopo di monitorare gli alti e bassi della
consistenza del FIP, dovuti essenzialmente al tasso di
attualizzazione degli impegni applicato e al fatto che l’Azienda lo
consideri una mera voce di bilancio appellandosi ai principi
contabili IAS.
Il
Consigliere Carlo Arzani interviene per spiegare come Carige si
rifiuti, erroneamente, di riconoscere il FIP Aziendale quale “fondo
speciale di previdenza ex-art.2117 c.c.” e pertanto “fondo di
destinazione”, come invece ha chiarito debba essere inteso la
Suprema Corte di Cassazione con sentenza n.3630/2200.
Si
tratta del problema collettivo di maggior rilievo, specialmente nel
momento in cui la Banca si trova a dover affrontare rilevanti
problemi di bilancio: un fondo di destinazione speciale di
previdenza, quale il nostro, non potrebbe essere utilizzato dalla
Banca (neppure saltuariamente, come sembra invece fare) alla stregua
di un proprio esclusivo bene da cui trarre capitali da utilizzare per
le proprie politiche di bilancio.
Il
Socio Giancarlo Carosio interviene per chiedere un chiarimento sulla
situazione di quanti, come la moglie Marina Scotto, siano in
quiescenza in regime parzialmente contributivo: la risposta è che si
tratta di una fattispecie del tutto nuova, da esaminare caso per
caso.
L’Assemblea
prende atto, compiacendosi, degli esaurienti commenti tecnici forniti
dal Consigliere Arzani.
e)
Eventuali spese non ricorrenti e misura delle quote sociali.
Il
Presidente comunica che, in difformità con la deliberazione assunta
dall’Assemblea costituente, l’aumento della quota associativa
annuale di base da € 10 (per la frazione d’anno iniziale) a €
12 per il 2014, non è stato applicato; il Consiglio Direttivo, viste
le economie sin qui realizzate e considerato il lusinghiero
incremento nel numero degli associati, propone che per il 2014 siano
lasciate invariate le misure delle quote annuali di associazione.
Poi
ricorda che sebbene a sensi di statuto le spese di eventuali cause
legali siano a carico dei singoli ricorrenti interessati, può
presentarsi la necessità di consulenze e/o pareri preliminari su
argomenti di interesse comune, per cui chiede all’Assemblea di
autorizzare il Consiglio a sostenere siffatte spese nei limiti del
Fondo comune esistente o dell’avanzo di gestione corrente.
L’Assemblea
ratifica la misura delle quote 2014 e delega al Consiglio Direttivo
la valutazione e l’opportunità di sostenere eventuali spese legali
nei limiti proposti.
f)
Partecipazione e deleghe dei soci alla prossima Assemblea di Banca
Carige.
Il
Presidente si augura che, pur nel disastroso quadro del bilancio
Carige 2013, il miglioramento dell’ economica in generale e il
piano di ristrutturazione, varato di recente, aiutino a superare la
crisi e a salvare il Fondo; a questo proposito ricorda che in
occasione dell’Assemblea degli azionisti del 2013 si era presentato
in proprio, qualificandosi anche come portatore delle istanze della
nostra associazione, mettendo a verbale la perdita di prestigio e di
valore della Banca, a causa di una gestione accentratrice e
imprudente.
Per
quanto attiene all’Assemblea degli azionisti del prossimo 30 aprile
si intende dare corso ad un intervento prevalentemente mirato sulla
natura giuridica e contabile del Fondo; invita quindi i Soci As.Pe.
titolari di azioni Carige a partecipare personalmente o di conferire
delega recapitando i biglietti di ammissione presso la sede sociale.
Alle
ore 17:20, null’altro restando da discutere e/o deliberare, il
Presidente dichiara conclusa l’Assemblea.
Il Segretario Il Presidente
(Giorgio
Guglielmi) (Gianni Lo Vetere)