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libera associazione no profit, costituita nel 2013 fra pensionati ed esodati, già dipendenti di Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, per tutelare i diritti e gli interessi economici e morali dei propri Associati in materia previdenziale, assicurativa e sanitaria, assistendoli nei rapporti con le competenti strutture Bper, l’INPS e gli altri enti tributari, assicurativi e finanziari, pubblici e privati.

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venerdì 15 luglio 2022

COMUNICATO N. 237 - Opa BPER sulle azioni di Banca Carige

Più soci hanno chiesto delucidazioni sull'Opa in questi giorni in atto, sino al 29 luglio p. v., comunicata anche per iscritto dalla Banca ai possessori di tali azioni.

La stampa ha poi ripetutamente affrontato il problema, per cui in questa sede ci si limita a fornire le seguenti sintetiche indicazioni per contribuire ad una inerente scelta individuale (aderire o meno all'Opa):

1)  Il prezzo offerto, euro 0,80  per azione ordinaria, è sostanzialmente in linea con il valore ultimo di borsa, 

2)   BPER possiede già l'80% delle azioni Carige

3)  I soci Carige di più rilevante peso (Cassa Centrale Banca, Coop Liguria, ecc.) hanno già anticipato l'intenzione di aderire (in senso contrario Malacalza investimenti), 

4)  Se l'Opa permettesse  a BPER di raggiungere  solo il 90/95 per cento delle azioni si renderà' necessario un secondo periodo di offerta, 

5)   Se verrà superato il 95 % l'adesione all'Opa diverrebbe obbligatoria per tutti, 

6) In ogni caso, con il tempo, l'azione Carige verrebbe delistata dalla borsa, con possibile concambio con azioni BPER, di comparabile valore. 

Alla luce di quanto sopra, da un mero punto di vista pratico, la soluzione più lineare da seguire, a nostro parere, è quella di aderire all'Opa secondo le modalità prospettate dalla Banca, anche se ciò vorrà dire perdere quella pur minima legame che lega ancora molti all'azienda in cui si è lavorato per decenni.


martedì 27 luglio 2021

COMUNICATO N.199 - Riammissione alla quotazione di borsa delle azioni Banca Carige

Banca Carige ha comunicato che la CONSOB ha autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo propedeutico alla riammissione del titolo alle negoziazioni di borsa, come noto sospeso il 2/1/2019 in concomitanza con la delibera della BCE di porre la società in amministrazione straordinaria, poi conclusasi il 31/1/2020. 

Il titolo riprenderà quindi le negoziazioni dal 27 c.m., sia pure con tutti gli incerti di un flottante ridottissimo dopo l’intervento del FITD, che detiene l’80% delle azioni, e di una situazione economico-patrimoniale non ancora in equilibrio.

Infatti è stato preannunciato ancora il permanere di una gestione in perdita nel semestre appena concluso e la necessità, nel caso fossero ripristinati nel 2022 i valori normali - ora ridotti per la pandemia - dei coefficienti patrimoniali, di un nuovo aumento di capitale di € 400 milioni. 

Inoltre non sono stati segnalati nel prospetto passi avanti nella realizzazione della programmata aggregazione bancaria malgrado che i crediti fiscali a bilancio la rendano più conveniente.

La riammissione del titolo in Borsa è comunque una buona notizia perché certifica la reale situazione della Banca e rende trasparente il valore di mercato, anche per i piccoli azionisti titolari ormai di modeste partite che possono peraltro creare delle minus fiscali in caso di vendita (da utilizzare entro 4 anni) o essere oggetto di aggiustamenti di portafoglio, nella consapevolezza comunque che il prezzo potrebbe subire oscillazioni eccessive e prestarsi a speculazioni connesse al previsto aumento di capitale e alle notizie relative alla definitiva sistemazione nell’ambito del sistema creditizio.  

Per una migliore informativa si rinvia al comunicato ufficiale diramato dalla Banca Carige sul sito www.gruppocarige.it.

 

 


martedì 6 aprile 2021

COMUNICATO N.176 – Assemblea della Banca Carige e situazione del FIP

Dopo un anno di gestione commissariale, è stata indetta la prima assemblea della Banca Carige, che si terrà Martedì 20 aprile 2021 in Genova, presso la sede di via Cassa di Risparmio 15, con le modalità previste dalle disposizioni normative per l’emergenza epidemiologica. 

A parte gli Amministratori e alcuni dirigenti, gli azionisti potranno partecipare soltanto attraverso il rappresentante comune designato chiedendo il biglietto di ammissione e dando la delega presso la Banca in cui sono depositati i titoli, salvo alcuni casi specificatamente autorizzati a partecipare in video conferenza.

L’attuale composizione sociale della Banca con il FITD - Fondo Interbancario di tutela dei depositi - che detiene circa l’80% delle azioni, la CCBT l’8.34%, oltre ad alcuni ex grandi soci (ciascuno con quote inferiori al 2%), rende peraltro del tutto ininfluente l’eventuale voto dei piccoli azionisti la cui interessenza complessiva si è ormai ridotta al lumicino.

Il bilancio di 11 mesi del 2020 chiude ancora una volta in perdita (€ 251,6 mil.) a causa delle ulteriori svalutazioni dei crediti deteriorati e dell’insufficiente incremento del margine operativo, in parte dovuto al difficile periodo dell’emergenza Covid, malgrado l’impegno profuso e il graduale recupero della fiducia persa dopo la crisi che aveva portato al commissariamento.

La presenza di un importante contenzioso con il gruppo Malacalza e il disallineamento del risultato corrente rispetto agli obiettivi di piano hanno purtroppo indotto la CCBT, che avrebbe dovuto stabilizzare l’azionariato, a rinunciare all’opzione di acquisizione della maggioranza azionaria secondo gli accordi stipulati con il FITD lo scorso anno, e ciò nonostante la possibilità, estesa dalla legge 24/4/20 n.27, del recupero da parte della Banca acquirente di un elevato importo di crediti fiscali esistenti fra le attività del  bilancio Carige.

Non consentendo lo statuto del FITD di mantenere una partecipazione bancaria a livello di sistema e scadendo i benefici di legge a fine anno corrente, il Fondo interbancario si è già attivato per individuare un compratore con caratteristiche idonee ad una aggregazione che, a questo punto, non sembra più rinviabile. 

Per fortuna la determinante presenza del FITD nella compagine sociale, che è stato creato dal sistema bancario per la tutela dei depositi, è in grado di garantire che le esplorazioni in corso abbiano infine, malgrado le difficili condizioni di mercato, un esito positivo nell’interesse del sistema e di tutti i soggetti coinvolti.

Non sembra questo il momento di perorare la permanenza del marchio e dell’autonomia locale della Banca, trattandosi di un argomento sicuramente sul piatto della bilancia, ma non condizionante rispetto alla necessità di una pronta conclusione della cessione aziendale.

A mero titolo informativo si segnala che il residuo FIP Carige riguarda 143 pensionati fra assegni diretti e di riversibilità ed è iscritto a bilancio per € 21,5 milioni sulla base di chiari parametri attuariali, che rendono possibile la valutazione anche delle singole posizioni individuali.    

I Soci titolari della pensione aziendale che volessero ricevere maggiori informazioni al riguardo o segnalare il nominativo di qualche collega non socio ancora iscritto al FIP possono rivolgersi ad As.Pe Carige via mail o per telefono al Presidente Gianni Lo Vetere o al Tesoriere Riccardo Puccio.

 

 

 

 

 

lunedì 20 gennaio 2020

COMUNICATO N.138 - Assemblea Banca Carige del 31/1/2020


L’Assemblea in oggetto ha all’O.d.G. soltanto la nomina del Consiglio d’Amministrazione e del Collegio Sindacale dopo l’esecuzione dell’aumento di capitale e il conseguente rientro della Banca nel regime di ordinaria amministrazione.

I principali azionisti, FITD con il 79,99% e CCB con l’8,34%, hanno presentato le loro liste di candidati, che verranno eletti secondo le norme statutarie.

Non essendoci altro argomento da trattare, è assolutamente inutile la partecipazione dei piccoli azionisti all’assemblea, per cui si fa rinvio ad una successiva adunanza in cui verranno esposte le cifre di bilancio e le problematiche conseguenti alla causa per danni intentata dalla Malacalza Investimenti e alla mancata riammissione del titolo alle quotazioni di Borsa.

Si ha infatti motivo di ritenere che la dimensione economica dell’azione legale che prende spunto dall’esclusione del diritto d’opzione, sia pur prevalentemente intentata nei confronti degli attuali azionisti di controllo per ovvi motivi di solvibilità, avrà ancora conseguenze d’immagine negative per la Banca e ritarderà, se non cancellerà del tutto, la riammissione del titolo alle contrattazioni di Borsa, vanificando, almeno per ora, il piccolo beneficio economico atteso dall’assegnazione delle azioni gratuite ai partecipanti all’assemblea che ha approvato l’aumento di capitale.

Entrambi i problemi erano ampiamente previsti da parte della nostra Associazione che, in mancanza di migliori soluzioni al riguardo, si è preoccupata soprattutto di non consigliare la sottoscrizione dell'aumento e di contribuire a creare le condizioni per far sopravvivere quel che resta della Banca e del suo indotto socio-economico locale.

Pur comprendendo la forte delusione della Famiglia Malacalza per le perdite subite, non si può non rilevare che le tante decisioni prese all’interno dei Consigli d’Amministrazione e le contraddizioni emerse al di fuori nella loro qualità di maggiori azionisti non hanno certamente aiutato a gestire con il minor danno possibile la devastante crisi di Carige.      

giovedì 5 dicembre 2019

COMUNICATO N.134 - Prospetto informativo aumento di capitale Carige


Nel periodo fra il 4 e il 13 dicembre 2019 andrà in esecuzione l’aumento di capitale sociale di € 700 milioni deliberato dall’assemblea straordinaria della Banca in data 20/9 u.s.

In particolare, essendo la maggior parte dell’aumento garantito e sottoscritto dal FITD sarà riservata ai vecchi azionisti una tranche di € 85 milioni al prezzo di € 0,001 in misura proporzionale alle azioni possedute ante aumento di capitale, escluse le azioni gratuite spettanti ai partecipanti all’assemblea, con una diluizione azionaria di circa 14 volte rispetto alla situazione antecedente.

Il nuovo capitale, come è noto, servirà a fronteggiare le perdite, in particolare dovute alla cessione delle partite in sofferenza, per la necessaria pulizia di bilancio ai fini della ricostituzione dei ratios patrimoniali di sopravvivenza.

Questa volta la CONSOB ha preteso che la Banca emettesse, insieme al Prospetto Informativo, un comunicato circa i rischi di perfezionamento della complessa operazione ad incastri fra enti garanti dell’aumento di capitale, enti che sottoscriveranno le obbligazioni convertibili e quelli che acquisteranno le sofferenze con o senza garanzia statale, cui negli ultimi giorni si è aggiunta la tegola del ricorso d’urgenza degli azionisti di risparmio, la cui partecipazione, pur essendo di entità trascurabile, potrebbe provocare il rallentamento tecnico della ricapitalizzazione.

Nel loro complesso quei rischi dovrebbero risultare abbastanza contenuti in forza degli impegni sottoscritti da tutti i soggetti coinvolti nel progetto di salvataggio, semmai preoccupa la lievitazione delle perdite di bilancio in funzione del tempo che passa e la preannunciata ennesima sostituzione dei vertici aziendali.   

Ma la CONSOB ha anche chiesto di sottolineare l’eventualità che il titolo non venga riammesso alla quotazione di Borsa o addirittura di un delisting, a causa della scarsità di flottante che rimarrebbe in circolazione, vista la possibilità che la quota riservata ai vecchi azionisti non venga sottoscritta e l’esistenza di un impegno del FITD di riservare l’intero pacchetto azionario a CCB sino al 31/12/2021.

In ogni caso, le incertezze attuali e prospettiche renderebbero molto aleatorio un investimento azionario essenzialmente basato sull’apparente convenienza di un prezzo di emissione millesimale.

Già nel Comunicato n.128 del 1/8/2019 palesavamo questo rischio e sconsigliavamo ulteriori impegni al riguardo, pur apprezzando e poi sostenendo in assemblea il progetto di salvataggio della Banca in cui abbiamo lavorato e che avrebbe meritato una miglior sorte.  

L’intervento del FITD, che rappresenta l’intero sistema bancario, al di là del capitale immesso in questa occasione, lascia sperare, se non altro per comunanza di interessi, che gli eventuali problemi di gestione, che dovessero ancor presentarsi nel prossimo futuro, verranno risolti nell’ambito del sistema senza compromettere la solvibilità della Banca, che comporterebbe il rischio per il FITD di dover rimborsare tutti i depositi liberi e vincolati sino alla concorrenza di € 100.000 pro capite.

In conclusione, nonostante tutto, raccomandiamo di continuare a sostenere moralmente e operativamente Carige, ma di rinviare nuovi investimenti a quando la situazione sarà meglio definita, a meno che non si tratti di una partecipazione meramente simbolica.  

lunedì 21 ottobre 2019

COMUNICATO N.131 - Intervento del Presidente Giovanni Lo Vetere all’Assemblea straordinaria di Banca Carige del 20/9/2019

Dichiaro sin d’ora che As.Pe. e i suoi Soci, qui presenti in proprio o per delega, voteranno a favore dell’aumento di capitale e dell’aggregazione bancaria individuata dai Commissari Straordinari d’intesa con il FITD.
Anche perché questa proposta proviene da persone senz’altro serie e competenti, non devo dirlo io, ma hanno messo tutta la loro passione, come abbiamo sentito in apertura di questa riunione; e la passione è molto importante in una situazione delicata come questa.
Avremmo preferito la soluzione stand alone, ma riteniamo che con la disastrosa eredità di perdite e rischi che pesano sul bilancio, la Banca non possa più permettersi le incertezze di gestione e le conflittualità emerse nel corso di una fin troppo lunga fase di ristrutturazione.
Una ristrutturazione ha senso solo se è in grado di ripristinare la redditività, ma per farlo bisogna recuperare la fiducia della clientela, sconcertata e offesa dagli eventi.
Non è più possibile rimarginare le ferite subite da azionisti grandi e piccoli (questi ultimi molto frazionati, ma complessivamente più penalizzati), ma votiamo sì per salvare il salvabile, che non è cosa di poco conto se si considerano cinque secoli di tradizione bancaria, un know how di capogruppo e un efficiente sistema di banking on line.
Pensiamo che sia ancora possibile preservare un marchio un tempo prestigioso e un operatore del credito che non ha perso del tutto la fiducia di migliaia di famiglie e di piccole imprese; un valore intangibile che non può prescindere, però, dall’uscita dello stato di necessità patrimoniale e dalla gestione di emergenza se si vogliono riafferrare le redini di un’ordinata attività creditizia.
Non ci sono alternative, ho sentito tanti discorsi relativi alla ricapitalizzazione, ma perché gli azionisti possono mantenere questa società bisognerebbe che si tassassero ulteriormente, non credo che sia possibile fare un’ulteriore proposta e domani ci ritroveremo invece con una situazione ben più grave.
Comprendiamo la delusione della famiglia Malacalza, che vede vanificato il suo impegno economico e personale profuso per risanare l’azienda.
Nella vita della gente comune ci sono i momenti felici e quelli del pianto, nell’impresa l’affermazione e la crisi, ma chi è più forte può superarli e meritare a pieno titolo il riconoscimento storico di aver salvato la banca, continuando a far parte dei futuri assetti proprietari.
Siamo certi che altri piccoli azionisti non faranno mancare il loro utile apporto; se l’operazione andrà in porto, coloro che hanno a cuore le sorti della Banca dovranno riattivare con fiducia i rapporti bancari, ridandole fiato e slancio operativo, confidando che possa presto riassumere un ruolo importante nell’economia locale.

venerdì 30 agosto 2019

COMUNICATO N.129 - Assemblea straordinaria Banca Carige del 20/9/2019

I Commissari Straordinari della Banca Carige hanno convocato l’Assemblea straordinaria degli Azionisti presso l’Hotel Tower dell’Aeroporto, Via Pionieri ed Aviatori d'Italia 44, Genova, il giorno venerdì 20 settembre 2019 alle ore 10.30, per deliberare l’aumento di capitale sociale a pagamento, con esclusione del diritto di opzione, per un importo di complessivi € 700 milioni, mediante emissione di complessive n. 700.000.000.000 nuove azioni ordinarie aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione alla data di emissione, al prezzo di sottoscrizione di € 0,001.
L’aumento è suddiviso in 4 tranches destinate: 1) alla conversione del prestito subordinato detenuto dal FITD; 2) alla sottoscrizione da parte della Cassa Centrale delle Banche Popolari (partner industriale); 3) agli attuali soci cui verrà offerta un’azione gratuita ogni 4 azioni sottoscritte (costo reale per azione € 0,0008); 4) al FITD, che garantisce anche la sottoscrizione di tutto l’inoptato e che si riserva di trasferire tutto o parte delle proprie azioni alla CCB per consentirle di raggiungere la maggioranza assoluta ai fini di una prevista aggregazione societaria.
L’operazione comporta una diluizione dell’attuale capitale sociale di circa 14 volte (ogni vecchia azione varrà circa il 7% di una nuova) e sarà integrata dalla sottoscrizione di altri € 200 milioni di obbligazioni subordinate da parte di soggetti istituzionali.
Il buon esito della complessa operazione, che prevede anche la cessione della maggior parte dei crediti in sofferenza, dovrebbe consentire di mettere definitivamente in sicurezza la Banca, che altrimenti sarebbe destinata alla risoluzione.
L’eventuale futura fusione per motivi fiscali non precluderebbe la conservazione del marchio e l’assunzione di un ruolo tecnico importante nell’ambito dl nuovo Gruppo bancario.
Come diffusamente spiegato nel nostro Comunicato n.128, cui si fa rinvio per motivi di spazio su https://aspecarige.blogspot.com/ la nostra Associazione apprezza l’azione svolta dai Commissari e auspica che l’iniziativa abbia il successo sperato per limitare i danni e consenta di ripristinare la fiducia e il ritorno all’ordinata gestione, che non possono prescindere dalla ricostituzione di una solida base patrimoniale.
Qualunque sia il sentimento di ciascuno di noi in merito al disastro aziendale e alle perdite azionarie subite, rimane una sola alternativa per mantenere in vita un’Istituzione che ha nobili trascorsi e rappresenta ancora un valore aggiunto per la Città e la nostra Regione.
Resta, tuttavia, l’incognita delle decisioni del maggior azionista, titolare del 27,55% delle quote, che non si è ancora pronunciato in merito e che potrebbe mettere a rischio l’operazione, se parteciperà all’assemblea, sia con l’astensione che con il suo voto contrario.
Uno dei problemi sul tappeto è rappresentato dall’accordo con cui il FITD ha assunto l’impegno a trasferire le proprie azioni a CCB con uno sconto del 47% sul prezzo di sottoscrizione, necessariamente blindato, la cui estensione a tutti gli altri azionisti, almeno per la quota eccedente la quota di maggioranza riservata a CCB, avrebbe reso peraltro più accettabile un nuovo loro impegno.
Ad ogni buon conto non è questo il momento di valutare le opportunità di investimento, ma solo quello di sbloccare una situazione potenzialmente critica partecipando all’assemblea, se non possibile in proprio, rilasciando delega ad esprimere voto favorevole all’aumento di capitale garantito dal FITD, nella piena convinzione di fare il bene della Banca, dei suoi dipendenti e dell’economia locale.
Ci sarà tempo, in caso di buon esito dell’operazione, di fare il punto sui rapporti nel frattempo riattivati con i Commissari Straordinari (di cui relazioneremo con un apposito comunicato) e sulla valutazione del piano industriale volto al recupero di operatività e redditività aziendale e di valutare il comportamento da tenere in funzione dei fatti nuovi emergenti.
In questa fase, chiediamo a tutti i Soci, che possiedono azioni Carige, qualsiasi sia il loro importo, di partecipare all’Assemblea dandone preventiva comunicazione ad As.Pe. o, in mancanza, rilasciare delega all’Associazione o ad uno dei suoi Rappresentanti dopo essersi procurati il biglietto di ammissione, che può essere richiesto a tutte le dipendenze della Banca sino al giorno 18 settembre, anche al fine di ottenere le azioni gratuite riservate ai soci presenti in assemblea, anche per delega, senza alcun obbligo di sottoscrivere nuove azioni o di votare a favore.
Ogni azionista, che risulterà presente personalmente o per delega in assemblea, riceverà dal FITD una nuova azione ogni una vecchia, sino a 500.000 azioni, mentre si procederà al riparto della disponibilità residua per pacchetti superiori a 500.000 azioni fino alle partecipazioni inferiori allo 0.1% del capitale sociale.
Data l’importanza dell’argomento all’O.d.G. si raccomanda di sollecitare le deleghe di familiari, amici e conoscenti, anche fra il personale della Banca in servizio, ricordando, per quanto ovvio, che il biglietto di ammissione non va riempito col nome del delegato al momento del rilascio, ma solo in occasione della sottoscrizione presso la nostra sede o previe intese telefoniche (Segreteria 3285383077) nel caso di invio a mezzo posta ordinaria.

giovedì 1 agosto 2019

COMUNICATO N.128 – Considerazioni sull’operazione di salvataggio della Banca Carige.

L’Associazione pensionati della Banca Carige apprezza gli sforzi compiuti dai Commissari straordinari per il salvataggio della Banca, con l’intento di evitare ulteriori conseguenze negative a carico del personale dipendente e sull’economia ligure, già pesantemente provata dalla perdita di aziende e di traffici commerciali.
Fa voti affinché l’ultimo piano industriale, varato dall’Amministrazione d’intesa con operatori pubblici e privati, sia positivamente accolto dalle Autorità competenti, accettato dall’attuale maggiore azionista il gruppo Malacalza, e possa permettere il ritorno ad una operatività redditizia.
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione non si nasconde, e desidera renderne ampiamente edotti i propri soci, che l’adesione al prossimo aumento di capitale è soggetta non solo ai rischi propri del mercato azionario, ma anche e soprattutto a quelli connessi alla realizzazione degli obiettivi economici e patrimoniali prefissati nel piano di risanamento.
Tuttavia, il concretizzarsi dell’operazione dell’aumento di capitale sotto l’egida del FITD, che garantisce tutti i conti correnti e i depositi vincolati sino a € 100 mila pro capite e che si farà carico della copertura dell’eventuale aumento di capitale inoptato, apre per Banca Carige, in un contesto di ricostituzione patrimoniale, la possibilità di un recupero dei rapporti con la clientela, quale indispensabile premessa di un proficuo rilancio dell’attività, valorizzando la sua vocazione regionale e limitando, per quanto possibile, la perdita dei posti di lavoro.
In questa prospettiva, As.Pe. Carige raccomanda a tutti i suoi associati di continuare a privilegiare i rapporti con la Banca e di diffondere coerentemente positivi segnali di fiducia fra le proprie cerchie di familiari, amici e conoscenti ai fini della ripresa e dello sviluppo dei rapporti bancari, ovviamente a pari condizioni di prezzo e qualità dei servizi.
In merito al prospettato aumento di capitale per € 700 milioni (oltre a € 200 milioni di obbligazioni subordinate collocate presso operatori istituzionali), non è possibile al momento esprimere un parere favorevole all’esercizio dei diritti e alla sottoscrizione di nuove azioni in quanto gli accordi di riacquisto a forte sconto da parte di CCB Credito Cooperativo di una rilevante quota del capitale rimasto in mano al garante FITD farebbe mancare il necessario flottante di borsa o ne farebbe calare proporzionalmente il prezzo.
Diverso e collaborativo dovrebbe invece essere l’atteggiamento nel caso che vengano individuate forme di partecipazione riservata ai vecchi e nuovi azionisti limitatamente ad una quota di minoranza a condizioni di prezzo, modalità e oneri paragonabili a quelle di CCB, con utilizzo dello stesso o analogo schema, in mancanza delle quali sarebbe il mercato a decurtarne il valore o l’illiquidità del titolo a bloccarne la trattazione.
Confidando che si tratti di un intervento risolutivo e cercando di dimenticare i danni economici e morali della mala gestio che li ha provocati, il Consiglio Direttivo si rivolge ai propri soci affinché valutino a tempo debito, sempreché la suddetta questione trovi una ragionevole soluzione, la possibilità di prendere in considerazione la sottoscrizione o l’acquisto di piccole quote del nuovo capitale, un gesto simbolico che se replicato dalle persone che hanno a cuore le sorti di Genova e di Carige, potrebbe avere positivi effetti moltiplicatori.
Vi invitiamo quindi a partecipare alla prossima assemblea Carige in proprio o per delega, in base all’esito della quale forniremo un parere fondato su più supportati elementi di giudizio.
In ogni caso, la Banca risanata e ben guidata riacquisterebbe, almeno in parte, un patrimonio intangibile aggiuntivo rappresentato dalla fiducia riposta in tempi migliori nella Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, di cui conserva il nome nella ragione sociale.

giovedì 14 febbraio 2019

COMUNICATO N. 111 – Azione giudiziaria Codacons Vs ex vertici Banca Carige



E’ in corso di recapito una comunicazione del Codacons che propone agli azionisti Carige l’adesione ad una azione giudiziaria collettiva intesa a recuperare almeno parte dei loro investimenti costituendosi come parte civile nell’azione penale in corso presso il Tribunale penale di Roma contro gli ex vertici della banca accusati di aver ostacolato l’attività di Vigilanza della Banca d’Italia relativamente ai bilanci del 2012 e 2013, nonché del reato di aggiotaggio.

Codacons precisa che possono aderire a questa iniziativa tutti gli azionisti che hanno acquistato azioni Banca Carige fino a dicembre 2013 e non le hanno vendute nei primi mesi dell’anno 2014.

La costituzione come parte civile deve essere presentata al Tribunale, che ne vaglierà l’ammissione nella prima udienza dibattimentale del processo che si terrà il 5 marzo 2019; di conseguenza tutta la documentazione dovrebbe pervenire a Codacons entro il 25 febbraio corrente.

I legali di Codacons si propongono di richiedere il risarcimento del danno patrimoniale dovuto alla perdita di valore dei titoli, oltre al risarcimento di €.10.000,00 per il danno morale.

Le quote di partecipazione a questa azione sono previste in €.650,00 per investimenti superiori a €.10.000,00 e in €. 350,00 se di importo inferiore. Questa somma comprende tutta l’attività giudiziale in sede penale fino alla sentenza di primo grado. In caso di successo si dovrà riconoscere un ulteriore 10% dell’importo finale liquidato.

Facciamo seguito alle richieste dei nostri Associati per evidenziare che gli importi richiesti per l’adesione coprono soltanto oneri e spese fino alla conclusione del primo grado di giudizio.

Non è fornita alcuna notizia sull’eventuale seguito della causa e dei relativi costi aggiuntivi (appare poco probabile che, anche in caso di vittoria, non abbia a verificarsi un ricorso in Appello e finanche in Cassazione).

Aggiungasi che, anche in caso di conclusione finale favorevole, non appare affatto garantito il recupero delle somme riconosciute dal Tribunale laddove il debitore risulti incapiente.

Premesso che ogni decisione in merito è lasciata alla libera determinazione dei singoli Associati, As.Pe. non può esimersi dal considerare questa azione alquanto avventurosa.

lunedì 7 gennaio 2019

COMUNICATO N.110 - Banca Carige in amministrazione straordinaria.

Riportiamo il comunicato stampa della Banca in merito al commissariamento del Consiglio d’Amministrazione da parte della BCE, a seguito delle dimissioni di sette membri su tredici in carica che hanno determinato la decadenza dell’Organo amministrativo.
Il provvedimento era atteso dopo che la famiglia Malacalza aveva fatto saltare l’aumento di capitale nell’Assemblea straordinaria del 22/12/18 (in gran parte già sottoscritto dal FTD col prestito subordinato), anticipando così la necessità di portare a termine la prevista ricapitalizzare della Banca e di individuare un partner industriale nelle migliori condizioni possibili di operatività ordinaria.
Clicca sull’icona pdf per leggere il comunicato

venerdì 7 dicembre 2018

COMUNICATO N.105 – Assemblea straordinaria Banca Carige

L’Assemblea in oggetto avrà luogo sabato 22 dicembre 2018, ore 10:30, presso l’Hotel Tower, via Pionieri d’Italia, Genova-Aeroporto.
Come ampiamente riportato dalla stampa, l’Assemblea dovrà deliberare la riduzione del capitale per perdite e l’aumento del capitale sociale di € 400 milioni, da destinare prioritariamente al rimborso del prestito subordinato di € 320 milioni concesso dal FITD, che ha consentito il rispetto in zona Cesarini dei parametri patrimoniali di vigilanza.
La situazione è ancora in evoluzione come dimostra la proposta di diluizione dell’aumento nell’arco di 18 mesi per risolvere i delicati problemi della partecipazione all’aumento dei soci di riferimento e dell’impossibilità statutaria del FITD di assumere il controllo maggioritario della Banca.
L’operazione, comunque, è correttamente organizzata e assolutamente necessaria per cui As.Pe. si esprimerà a favore pur non avendo alcun peso deliberativo.
I Soci che desiderassero conferire delega ad As.Pe o ad uno dei Consiglieri partecipanti possono farlo munendosi del biglietto di ammissione da richiedere tempestivamente a qualsiasi sportello della Banca e da consegnare firmato o recapitare in sede entro giovedì 20/12 p.v.

venerdì 21 settembre 2018

COMUNICATO n.102 - Intervento del nostro Presidente Giorgio Guglielmi all’Assemblea ordinaria di Banca Carige del 20 settembre 2018

intervengo quale Presidente di As.Pe. Carige, associazione fra ex-dipendenti della Banca, costituita nella primavera del 2013 quando ormai le notizie della “mala gestio” sotto la presidenza Berneschi stavano aprendo gli occhi a soci, clienti, dipendenti e pensionati della Banca, e persino agli estimatori di quello stile di direzione.
Devo qui ricordare che per lungo tempo i dipendenti e i pensionati furono indotti e sollecitati a sottoscrivere azioni della “propria” banca (e in molti investirono anche l’intera liquidazione) per cui il danno da loro subito è risultato relativamente più elevato di quello di tanti altri piccoli azionisti.
Ciò nonostante la speranza di veder rinascere quella che era stata una antica e gloriosa istituzione legata al territorio non è mai venuta meno e quantomeno in occasione del primo aumento di capitale l’adesione è stata pressoché totale anche se nel seguito si è rivelata un’operazione drammaticamente deludente.
Nel primo piano di ristrutturazione aziendale sono state sottostimate le perdite emergenti in modo da contenere l’importo dell’aumento di capitale nella misura che il mercato era in grado di assorbire, ma nelle fasi successive i nodi sono venuti al pettine e le continue fughe di notizie sulle divergenze interne hanno fatto perdere altri preziosi punti nella fiducia di clienti e risparmiatori, preoccupati dall’avvento del “bail in” e sconcertati dalla girandola del personale e dai numerosi, spesso non comprensibili, avvicendamenti dirigenziali dall’esterno, specie nel settore operativo laddove è invece necessaria una approfondita conoscenza del territorio e della clientela.
Pensavamo che in presenza di una tempesta di queste dimensioni tutti i governanti la nave collaborassero per superare il fortunale e rimandassero la composizione dei loro contrasti al raggiungimento di un “porto sicuro”, invece si assiste ad un ulteriore atto di autolesionismo.
Come è noto, la Banca deve affrontare due grandi problemi che richiedono una risposta univoca: la carenza di mezzi propri e la perdita di operatività; entrambi gli schieramenti dei principali azionisti propongono ora candidature aventi competenze tecniche ed esperienze specifiche adeguate, che prima difettavano anche se i nomi erano di prestigio, e quindi si intravvede la possibilità di gestire il recupero dell’immagine e delle potenzialità latenti di una banca che non ha perso del tutto la vocazione e l’appeal di Cassa di Risparmio locale.
Si ha motivo di ritenere che una congrua e definitiva iniezione di capitali freschi in misura superiore a quella perorata dalla BCE, creerebbe un immediato circolo virtuoso e consentirebbe ai nuovi amministratori di assumere decisioni economiche ponderate, non dettate dall’urgenza di concludere, riguardo alla cessione degli immobili e delle sofferenze, e di dedicarsi alla riorganizzazione della struttura aziendale e alla cura della clientela in un clima di cessata emergenza e di ritrovata fiducia dei mercati.
I progetti dei due gruppi principali, che potrebbero alla fine contare su di un numero uguale di Consiglieri, sono entrambi condivisibili negli obiettivi, ma vaghi nei mezzi per raggiungerli; fra le due opzioni, i nostri associati si sono prevalentemente espressi a favore della lista del Socio Malacalza, se non altro per ragioni affettive rispetto al tentativo di conservare l’autonomia della Banca e quale riconoscimento dell’impegno finanziario personale, che sinora ha permesso di evitare il peggio.
Concludendo:
- bisogna prendere atto che il capitale netto contabile è rappresentato per la quasi totalità da crediti d’imposta, difficilmente recuperabili in mancanza di utili d’esercizio o di una fusione che rispetti tutti i vincoli fiscali vigenti, e si deve altresì considerare che la copertura al 50% dei crediti deteriorati non sembra tale da consentire, viste le attuali difficili condizioni di mercato, una veloce e indolore cessione delle sofferenze per liberare capitale senza incorrere in ulteriori perdite di gestione.
- nell’interesse di tutti gli stakeholders, della città di Genova - che non ha davvero bisogno che crolli un altro ponte - e dei principali azionisti che, avendo creduto nel rilancio dell’azienda, devono difendere le loro posizioni pregresse, riteniamo che avrebbe senso evitare la strategia dei rinvii per concentrarsi subito sulla ricapitalizzazione della banca, possibilmente rinunciando alla garanzia dei consorzi, troppo onerosi col rating attuale e controproducenti nel caso di insuccesso, confidando questa volta nella trasparenza e nel buon fine dell’operazione.
- qualora i gruppi azionari che entreranno in Consiglio si facessero carico del prestito convertibile di € 200 milioni già approvato e lanciassero un ulteriore aumento di capitale, riservato e frazionato fra piccoli azionisti, per almeno altri € 200 milioni in azioni privilegiate, convertibili in ordinarie con un rapporto molto favorevole, forse riuscirebbero a coagulare il consenso e i fondi necessari per uscire dalla crisi, con i minori danni possibili per tutti i soggetti verso i quali la Banca ha una responsabilità sociale.
L’ulteriore investimento potrebbe essere recuperato con profitto nel medio periodo conservando un’istituzione che, in passato, ha contribuito allo sviluppo dell’occupazione e dell’imprenditoria dando ampio sostegno al terzo settore della nostra Regione.
As.Pe. Carige, con i suoi 650 soci ben radicati con le loro famiglie su tutto il territorio ligure, sarebbe ben lieta di poter collaborare con i nuovi vertici. per l’attuazione di realistici e incisivi interventi di supporto atti a promuovere l’attività e l’immagine della Banca.

mercoledì 22 novembre 2017

COMUNICATO N.89 – Aumento di capitale Banca Carige

Come diffusamente pubblicato dai media nazionali e locali, Banca Carige ha varato un aumento di capitale di €.558 milioni, di cui €.498 riservati in opzione agli attuali azionisti in ragione di 60 nuove azioni ogni azione vecchia, al prezzo di €.0,01 cadauna.

L’aumento ha l’effetto di diluire in modo fortemente significativo le quote di partecipazione in essere, che, ancora una volta, risultano pressoché interamente svalutate, mentre diventa oneroso per chi desideri mantenere la stessa quota percentuale.

La garanzia di copertura da parte dei principali azionisti (e per l’eventuale inoptato dal consorzio di collocamento) garantisce alla Banca un periodo di respiro entro cui realizzare il piano di ristrutturazione nell’auspicato tentativo di rigenerare e mantenere in loco l’antica e prestigiosa istituzione.

Va qui riconosciuto il giusto merito alla famiglia Malacalza che ha investito e continua ad investire generosamente nel progetto Carige.

Non si può peraltro sottovalutare il fatto che la sottoscrizione di nuove azioni, emesse a condizioni estreme di rapporto e di prezzo, resta un investimento altamente speculativo per le possibili e molto probabili forti oscillazioni di prezzo nei due sensi sino alla positiva verifica dei risultati pianificati.

La nostra Associazione rimette pertanto alla prudente valutazione personale dei singoli soci la scelta di aderire o meno all’aumento, mentre raccomanda vivamente di voler contribuire nell’azione di ricupero della reputazione e della situazione operativa della Banca, rinnovandole la fiducia e rassicurando la propria cerchia di amici e conoscenti.

Le incertezze e i ritardi nella costituzione del consorzio di garanzia hanno purtroppo provocato un ulteriore danno di immagine con ripercussioni immediate sulla clientela tanto più ampie quanto immotivate rispetto al rischio reale relativo ai rapporti in essere.

Si rinnova pertanto l’invito i nostri soci a voler favorire l’azione della banca e delle sue dipendenze volta al recupero di quel clima di fiducia di base necessario e indispensabile per consentirle una sana e profittevole gestione operativa.

domenica 17 settembre 2017

COMUNICATO N.86 - Assemblea del 28/9/2017 della Banca Carige.

Si segnala che Giovedì 28 settembre 2017, alle ore 10.30, presso il Centro Congressi Magazzini del Cotone, Sala Maestrale si terrà l’assemblea ordinaria e straordinaria di Banca Carige per deliberare:
Parte ordinaria
1) Riapprovazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 (omissis).
2) Nomina di Amministratori.
Parte straordinaria
1) Proposta di attribuzione al Consiglio di Amministrazione di delega, ai sensi dell’articolo 2443 del Codice Civile, da esercitarsi entro e non oltre il 31 dicembre 2017, per aumentare a pagamento, in via scindibile, con diritto d’opzione, o, in subordine, in via inscindibile e/o con esclusione o limitazione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, comma 5, del Codice Civile, in una o più volte, anche per singole tranche, il capitale sociale, mediante emissione di nuove azioni ordinarie prive del valore nominale e aventi godimento regolare, per un importo massimo complessivo di Euro 560 milioni (comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo), di cui una eventuale tranche di importo massimo di Euro 60 milioni (comprensiva dell’eventuale sovrapprezzo) eventualmente riservata ai destinatari di una possibile operazione di liability management.”
I biglietti per la partecipazione all’assemblea possono essere richiesti a qualsiasi dipendenza della Banca entro il 19/9 p.v.
As.Pe. Carige parteciperà all’assemblea, ma non raccoglierà le deleghe dei soci, trattandosi di argomenti su cui esiste già una maggioranza dichiarata, pur condividendo la necessità dell’aumento di capitale.
Inutile ricordare che si tratta del terzo tentativo di rimettere in piedi la Banca con apporto di capitale fresco, la cui misura in passato è stata sottostimata con riflessi negativi sull’attività di gestione, aggravando i danni di immagine subiti da Carige.
La nostra Associazione, che ha augurato buon lavoro al nuovo A.D. Paolo Fiorentino, non può che auspicare che nell’ambito del piano industriale - già reso noto a mezzo stampa - siano valorizzate al massimo le attività in grado di ripristinare la fiducia dei risparmiatori (unico vero asset di una banca) limitando perdite indiscriminate di posti di lavoro.
Per quanto riguarda l’opportunità di sottoscrivere il nuovo aumento di capitale bisognerà attendere i particolari dell’operazione che l’Assemblea delegherà totalmente al Consiglio d’Amministrazione.

sabato 18 marzo 2017

COMUNICATO N.82 – Assemblea della Banca Carige S.p.A.

Si ricorda che il 28/3 p.v. si terrà l’Assemblea annuale della Banca Carige avente all’ordine del giorno gli argomenti di seguito trascritti:
AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA
Gli aventi diritto al voto nell’Assemblea degli azionisti della BANCA CARIGE S.p.A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia sono convocati, presso il Centro Congressi Magazzini del Cotone, Area Porto Antico, Sala Maestrale, Via ai Magazzini del Cotone 59, Genova, in Assemblea ordinaria in unica convocazione, martedì 28 marzo 2017 alle ore 10.30 per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Bilancio al 31 dicembre 2016, relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, relazione del Collegio Sindacale: relative deliberazioni
2) Comunicazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 del Gruppo Banca CARIGE
3) Autorizzazione all’azione di responsabilità nei confronti di precedenti Amministratori
4) Nomina di Amministratori
5) Nomina del Collegio Sindacale e del relativo Presidente
6) Determinazione dei compensi dei Sindaci
7) Politiche di remunerazione del Gruppo Banca CARIGE
All’Assemblea verrà sottoposta inoltre l’informativa sulle politiche interne in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati.

I soci titolari di azioni Carige, che desiderano partecipare all’Assemblea, possono ritirare il biglietto di ammissione presso tutte le dipendenze della Banca dal 17/3 al 23/3 p.v.
As.Pe. Carige parteciperà in proprio e attraverso i propri Consiglieri, ma quest’anno non raccoglierà le deleghe degli iscritti essendo i parte venuta meno la questione della contabilizzazione del Fondo integrativo pensioni e ritenendo corretto che in merito al punto 3) siano i diretti interessati a pronunciarsi dopo aver udito le motivazioni.

martedì 14 aprile 2015

COMUNICATO N. 39 - Assemblea ordinaria e straordinaria Banca Carige

Si ricorda, rinviando al sito Investor Relations - GRUPPO CARIGE per ogni maggior precisazione e dettaglio, che Giovedì 23 aprile 2014 alle ore 10.30, presso il Centro Congressi Magazzini del Cotone, si terrà l’Assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Carige, per l’approvazione del bilancio d’esercizio 2014 (parte ordinaria) e un nuovo aumento di capitale di € 850 milioni, previo raggruppamento dei titoli in ragione di 1 azione ogni 100 azioni ordinarie esistenti (parte straordinaria).

Sono altresì all’ordine del giorno numerose modifiche statutarie della governance, prevalentemente collegate al nuovo assetto proprietario e dirigenziale della Banca.

I nostri soci, titolari di azioni Carige, che intendono conferire delega per la suddetta assemblea possono consegnare i biglietti di ammissione presso la nostra sede, in vico Falamonica 1/12 sc.d nell’orario d’ufficio.

Le deleghe preventivamente concordate e riempite con il nome del delegato possono essere spedite o depositate nella cassetta delle lettere nell’androne del palazzo della sede sociale, altrimenti è necessario prendere contatti con la Segreteria di As.Pe. per attribuire la delega a un Consigliere o ad altro Socio partecipante senza superare il limite statutario di 20 per ciascun delegato.

Si ricorda che i biglietti di ammissione sono emessi da qualsiasi sportello della Banca Carige entro Lunedì 20/4 p.v. indipendentemente dalla dipendenza di appoggio della custodia titoli.

I soci che intervengono in proprio e desiderano coordinarsi con As.Pe. Carige sono pregati di segnalare l’intenzione a partecipare all’assemblea (non occorre comunicare il numero delle azioni detenute).

venerdì 13 giugno 2014

COMUNICATO N. 27 - Aumento di capitale Banca Carige

Il preannunciato aumento di capitale della Banca di € 800 milioni avverrà mediante collocazione di 93 nuove azioni ogni 25 possedute al prezzo di € 0,10 caduna dal 16/6 al 4/7/14; i diritti d’opzione non utilizzati entro quella data saranno venduti sul mercato borsistico.
Il prezzo delle nuove azioni rispecchia la difficile situazione societaria, da tempo evidenziata e a tutti nota, con un differenziale del 75% sulle ultime quotazioni e uno sconto del 40% sul valore teorico del titolo ex opzione.
E’ prevedibile che l’immissione sul mercato di 8 miliardi di nuove azioni, non ancora disponibili, a fronte di 2,15 miliardi di vecchie azioni crei problemi tecnici e forti anomalie sulle quotazioni dei diritti (come già accaduto con l’analoga operazione del MPS).
La Fondazione Carige ha annunciato l’esercizio del diritto d’opzione, ma anche la volontà di ridurre ulteriormente la propria partecipazione dopo l’aumento di capitale, per cui lo scenario futuro dipenderà fortemente dalle decisioni dei Fondi che sono già entrati nel capitale della Banca e dagli investitori che sottoscriveranno l’eventuale inoptato.
Lo scenario non appare adatto ad un investitore cassettista, quali sono i nostri soci pensionati, ammesso che abbia le disponibilità finanziarie per partecipare all’aumento (in misura leggermente inferiore rispetto all'importo dell'investimento).
A parte gli imponderabili riflessi dell’andamento economico generale, i punti a favore della sottoscrizione sono la soluzione di continuità con il passato e l’esistenza di un serio piano industriale, mentre i punti a sfavore possono individuarsi nell’incertezza sul futuro assetto proprietario della Banca e nell’eventuale necessità di nuove iniezioni di capitale fresco o per effetto di norme di vigilanza BCE o in conseguenza di difficoltà nella realizzazione del piano industriale.
La scelta è del tutto personale e va effettuata basandosi esclusivamente sulle proprie valutazioni in merito alla qualità del management e alle possibilità di ripresa della Banca, tuttavia si consiglia di non aspettare gli ultimi giorni per prendere le proprie decisioni, quando i diritti inoptati hanno un mercato sottile e possono perdere valore a causa dell’eventuale eccedenza dell’offerta.

venerdì 2 maggio 2014

COMUNICATO N. 25 - Assemblea Banca Carige 30/4/2014 - Intervento del dott. Giovanni Lo Vetere, Presidente As.Pe. Carige

Premesso il sincero apprezzamento per la chiarezza con cui l’Amministratore delegato ha esposto la situazione della Banca, anche se frequentemente messa a confronto con un campione d’aziende di credito che non hanno certo brillato in virtuosità di gestione, debbo dire che “AS. PE. Carige”, l’Associazione Pensionati del Fondo integrativo aziendale che rappresento, e i soci che hanno dato delega non approveranno il Bilancio 2013 anche se registra e chiude un periodo di gestione negativa della Banca. Pur trattandosi di un gesto simbolico, non è stato deciso in Consiglio a cuor leggero, soprattutto se si ricorda che il 30/9 dello scorso anno avevamo condiviso:
  1. la soluzione di continuità nella governance aziendale;
  2. le necessità dell’intero aumento di capitale di 800 milioni;
  3. il ri-orientamento strategico di Carige, confermato dal recente piano industriale, che prevede una più congrua valutazione degli attivi di bilancio e la programmata adozione di nuovi modelli organizzativi e gestionali, con l’abbandono dell’improvvida strategia di crescita dimensionale perseguita dal management a qualsiasi prezzo, anche dopo lo scoppio della crisi.
Di fronte al disastro di quasi 3 miliardi di perdite emergenti (rettifiche al lordo dei crediti d’imposta, che nella migliore delle ipotesi pagheranno i contribuenti), non tutte riconducibili alla crisi in atto, il nostro dissenso trova fondamento negli aspetti complessivi delle risultanze economiche tardivamente rilevate con un’abnorme crescita dell’attivo aleatorio e infruttifero (crediti d’imposta e deteriorati), nonché in varie questioni di dettaglio.
Fra queste ultime, marginale, ma significativa per un’associazione come la nostra, sorprende e preoccupa la riduzione dell’accantonamento per i Fondi di quiescenza del personale di € 13 milioni (voce 120, sez.12 del passivo), attuata elevando il tasso di sconto della riserva matematica (+0.25%), in netta controtendenza rispetto alle variazioni avvenute nei tassi di mercato (-1%) e alla ricostituzione decisa lo scorso anno, pur in presenza dei corposi esodi anticipati inseriti nel piano industriale, che inevitabilmente graveranno sul Fondo pensionistico.
C’è anche la questione sollevata da centinaia di ex dipendenti sull’illiceità del blocco dell’importo base delle pensioni aziendali minime (circa € 300 mensili lordi), che andrebbe discussa e prudentemente valutata senza contare sulla selezione naturale degli aventi diritto. Non si tratta di una rivendicazione, fuori luogo in questa sede, ma di considerazioni sul bilancio, poiché la banca è tenuta a garantire le prestazioni attuali e prospettiche del Fondo, anche con il proprio patrimonio; conseguentemente le carenze sugli accantonamenti dedicati comportano oneri per gli esercizi successivi che impattano sui risultati futuri.
Non siamo d’accordo sulla libertà che si riserva la Banca, rifacendosi ai principi contabili IAS, di confondere nel proprio bilancio il patrimonio di destinazione del Fondo (contrattualmente previsto e ancora contabilmente distinto nel bilancio Carige del 2010), che deriva dall’accumulo di retribuzioni differite accantonate durante la fase di lavoro, intangibili a sensi dell’art. 2117 C.C. (come sancito dalla Cassazione per un caso identico).
Il nuovo slogan aziendale “trasparenza, ascolto e dialogo”, che apprezziamo, rischia di rimanere lettera morta dal momento che la Banca si rifiuta persino di riconoscere l’esistenza delle Associazioni dei pensionati e di osservare gli impegni scritti sulla costituzione di un ben definito Organismo di rappresentanza democraticamente eletto dagli iscritti al Fondo, nonostante l’esistenza di un loro preciso diritto contrattuale, collettivo e individuale. Eppure il riconoscimento e l’attuazione di una rappresentanza elettiva dei diretti interessati avrebbero, senza costi aggiuntivi, un sicuro ritorno d’immagine in termini di trasparenza e di fiducia, visto il contributo che migliaia di ex dipendenti possono continuare a dare nei territori di residenza per consolidare la fiducia della clientela nella Banca.
Per i motivi enunciati, ma anche per non avallare l’operato delle precedenti gestioni, voteremo contro l’approvazione del Rendiconto 2013, pur condividendo la necessità di attuare rapidamente un incisivo piano di ristrutturazione.
A nostro giudizio sarebbe opportuno procedere velocemente alla fusione delle banche del Gruppo, che autonome sono fonte di duplicazioni di rischi e di costi, e dare la priorità alle azioni di recupero dei grandi crediti deteriorati, fonti di possibili miglioramenti economici, finanziari e patrimoniali. Ben vengano le cessioni delle Assicurazioni e degli sportelli nelle aree che si vogliono abbandonare, difficili però da realizzare, mentre ci si augura che le razionalizzazioni nell’area territoriale d’elezione siano selettive e graduate se si vogliono cogliere, come sembra, le opportunità dei tradizionali punti di forza della Banca, servendo professionalmente un maggior numero di famiglie e di medie e piccole imprese.

domenica 13 aprile 2014

COMUNICATO N. 23 - Assemblea ordinaria Banca Carige del 30 aprile 2014

I nostri soci, titolari di azioni Carige, che intendono conferire delega per la partecipazione all’Assemblea della Banca, che si terrà al Centro Congressi Magazzini del Cotone, Sala Maestrale, Porto Antico, Mercoledì 30 aprile 2014 alle ore 10.30, possono consegnare i biglietti di ammissione presso la nostra sede, in vico Falamonica 1/12 sc.d nell’orario d’ufficio, o imbucarli nella cassetta delle lettere sita nell’androne del palazzo.
Le deleghe dovranno essere riempite in occasione della visita o lasciate in bianco, con successive intese telefoniche di compilazione, onde non superare il limite statutario di 20 deleghe per ciascun delegato.
Si ricorda che i biglietti di ammissione sono emessi da qualsiasi sportello della Banca Carige, entro il 24/4 p.v., indipendentemente dalla dipendenza di appoggio della custodia titoli. I soci che pensano di intervenire personalmente sono pregati di segnalare il numero delle azioni detenute a fini statistici connessi alla crescita della compagine sociale di As.Pe. Carige. dall’ultima Assemblea ad oggi.

domenica 16 febbraio 2014

COMUNICATO N. 20

Alcuni soci hanno chiesto notizie in merito alle proposte del “Comitato di tutela del risparmio - Banca Carige”, che si riunirà in assemblea Giovedì 20 Febbraio 2014, ore 17.30, presso lo Starhotel di Corte Lambruschini, allo scopo di valutare la possibilità di un’eventuale class action per il danno subito dai piccoli azionisti. Al riguardo si segnala che la nostra Associazione non ritiene, per motivi istituzionali e di opportunità, promuovere o sostenere l’iniziativa, alla quale possono peraltro partecipare a titolo personale tutti i soci azionisti eventualmente interessati.

As.Pe. Carige