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libera associazione no profit, costituita nel 2013 fra pensionati ed esodati, già dipendenti di Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, per tutelare i diritti e gli interessi economici e morali dei propri Associati in materia previdenziale, assicurativa e sanitaria, assistendoli nei rapporti con le competenti strutture Bper, l’INPS e gli altri enti tributari, assicurativi e finanziari, pubblici e privati.

giovedì 14 febbraio 2019

COMUNICATO N. 111 – Azione giudiziaria Codacons Vs ex vertici Banca Carige



E’ in corso di recapito una comunicazione del Codacons che propone agli azionisti Carige l’adesione ad una azione giudiziaria collettiva intesa a recuperare almeno parte dei loro investimenti costituendosi come parte civile nell’azione penale in corso presso il Tribunale penale di Roma contro gli ex vertici della banca accusati di aver ostacolato l’attività di Vigilanza della Banca d’Italia relativamente ai bilanci del 2012 e 2013, nonché del reato di aggiotaggio.

Codacons precisa che possono aderire a questa iniziativa tutti gli azionisti che hanno acquistato azioni Banca Carige fino a dicembre 2013 e non le hanno vendute nei primi mesi dell’anno 2014.

La costituzione come parte civile deve essere presentata al Tribunale, che ne vaglierà l’ammissione nella prima udienza dibattimentale del processo che si terrà il 5 marzo 2019; di conseguenza tutta la documentazione dovrebbe pervenire a Codacons entro il 25 febbraio corrente.

I legali di Codacons si propongono di richiedere il risarcimento del danno patrimoniale dovuto alla perdita di valore dei titoli, oltre al risarcimento di €.10.000,00 per il danno morale.

Le quote di partecipazione a questa azione sono previste in €.650,00 per investimenti superiori a €.10.000,00 e in €. 350,00 se di importo inferiore. Questa somma comprende tutta l’attività giudiziale in sede penale fino alla sentenza di primo grado. In caso di successo si dovrà riconoscere un ulteriore 10% dell’importo finale liquidato.

Facciamo seguito alle richieste dei nostri Associati per evidenziare che gli importi richiesti per l’adesione coprono soltanto oneri e spese fino alla conclusione del primo grado di giudizio.

Non è fornita alcuna notizia sull’eventuale seguito della causa e dei relativi costi aggiuntivi (appare poco probabile che, anche in caso di vittoria, non abbia a verificarsi un ricorso in Appello e finanche in Cassazione).

Aggiungasi che, anche in caso di conclusione finale favorevole, non appare affatto garantito il recupero delle somme riconosciute dal Tribunale laddove il debitore risulti incapiente.

Premesso che ogni decisione in merito è lasciata alla libera determinazione dei singoli Associati, As.Pe. non può esimersi dal considerare questa azione alquanto avventurosa.