Dopo un anno di gestione
commissariale, è stata indetta la prima assemblea della Banca Carige, che si
terrà Martedì 20 aprile 2021 in Genova, presso la sede di via Cassa di Risparmio
15, con le modalità previste dalle disposizioni normative per l’emergenza
epidemiologica.
A parte gli
Amministratori e alcuni dirigenti, gli azionisti potranno partecipare soltanto
attraverso il rappresentante comune designato chiedendo il biglietto di
ammissione e dando la delega presso la Banca in cui sono depositati i titoli, salvo
alcuni casi specificatamente autorizzati a partecipare in video conferenza.
L’attuale composizione
sociale della Banca con il FITD - Fondo Interbancario di tutela dei depositi -
che detiene circa l’80% delle azioni, la CCBT l’8.34%, oltre ad alcuni ex
grandi soci (ciascuno con quote inferiori al 2%), rende peraltro del tutto ininfluente
l’eventuale voto dei piccoli azionisti la cui interessenza complessiva si è ormai
ridotta al lumicino.
Il bilancio di 11 mesi del 2020 chiude
ancora una volta in perdita (€ 251,6 mil.) a causa delle ulteriori svalutazioni
dei crediti deteriorati e dell’insufficiente incremento del margine operativo,
in parte dovuto al difficile periodo dell’emergenza Covid, malgrado l’impegno profuso e il
graduale recupero della fiducia persa dopo la crisi che aveva portato al
commissariamento.
La presenza di un importante
contenzioso con il gruppo Malacalza e il disallineamento del risultato corrente
rispetto agli obiettivi di piano hanno purtroppo indotto la CCBT, che avrebbe
dovuto stabilizzare l’azionariato, a rinunciare
all’opzione di acquisizione della maggioranza azionaria secondo gli accordi
stipulati con il FITD lo scorso anno, e ciò nonostante la possibilità, estesa dalla legge 24/4/20 n.27, del recupero da parte della Banca acquirente di un elevato
importo di crediti fiscali esistenti fra le attività del bilancio Carige.
Non consentendo lo statuto
del FITD di mantenere una partecipazione bancaria a livello di sistema e
scadendo i benefici di legge a fine anno corrente, il Fondo interbancario si è
già attivato per individuare un compratore con caratteristiche idonee ad una aggregazione
che, a questo punto, non sembra più rinviabile.
Per
fortuna la determinante presenza del FITD nella compagine sociale, che è stato
creato dal sistema bancario per la tutela dei depositi, è in grado di garantire
che le esplorazioni in corso abbiano infine, malgrado le difficili condizioni
di mercato, un esito positivo nell’interesse del sistema e di tutti i soggetti
coinvolti.
Non sembra questo il
momento di perorare la permanenza del marchio e dell’autonomia locale della
Banca, trattandosi di un argomento sicuramente sul piatto della bilancia, ma
non condizionante rispetto alla necessità di una pronta conclusione della
cessione aziendale.
A mero titolo informativo
si segnala che il residuo FIP Carige riguarda 143 pensionati fra assegni
diretti e di riversibilità ed è iscritto a bilancio per € 21,5 milioni sulla
base di chiari parametri attuariali, che rendono possibile la valutazione anche
delle singole posizioni individuali.
I Soci titolari della
pensione aziendale che volessero ricevere maggiori informazioni al riguardo o
segnalare il nominativo di qualche collega non socio ancora iscritto al FIP possono rivolgersi
ad As.Pe Carige via mail o per telefono al Presidente Gianni Lo Vetere o al Tesoriere Riccardo Puccio.