Come diffusamente pubblicato dai media nazionali e locali, Banca Carige ha varato un aumento di capitale di €.558 milioni, di cui €.498 riservati in opzione agli attuali azionisti in ragione di 60 nuove azioni ogni azione vecchia, al prezzo di €.0,01 cadauna.
L’aumento ha l’effetto di diluire in modo fortemente significativo le quote di partecipazione in essere, che, ancora una volta, risultano pressoché interamente svalutate, mentre diventa oneroso per chi desideri mantenere la stessa quota percentuale.
La garanzia di copertura da parte dei principali azionisti (e per l’eventuale inoptato dal consorzio di collocamento) garantisce alla Banca un periodo di respiro entro cui realizzare il piano di ristrutturazione nell’auspicato tentativo di rigenerare e mantenere in loco l’antica e prestigiosa istituzione.
La garanzia di copertura da parte dei principali azionisti (e per l’eventuale inoptato dal consorzio di collocamento) garantisce alla Banca un periodo di respiro entro cui realizzare il piano di ristrutturazione nell’auspicato tentativo di rigenerare e mantenere in loco l’antica e prestigiosa istituzione.
Va qui riconosciuto il giusto merito alla famiglia Malacalza che ha investito e continua ad investire generosamente nel progetto Carige.
Non si può peraltro sottovalutare il fatto che la sottoscrizione di nuove azioni, emesse a condizioni estreme di rapporto e di prezzo, resta un investimento altamente speculativo per le possibili e molto probabili forti oscillazioni di prezzo nei due sensi sino alla positiva verifica dei risultati pianificati.
La nostra Associazione rimette pertanto alla prudente valutazione personale dei singoli soci la scelta di aderire o meno all’aumento, mentre raccomanda vivamente di voler contribuire nell’azione di ricupero della reputazione e della situazione operativa della Banca, rinnovandole la fiducia e rassicurando la propria cerchia di amici e conoscenti.
Le incertezze e i ritardi nella costituzione del consorzio di garanzia hanno purtroppo provocato un ulteriore danno di immagine con ripercussioni immediate sulla clientela tanto più ampie quanto immotivate rispetto al rischio reale relativo ai rapporti in essere.
Si rinnova pertanto l’invito i nostri soci a voler favorire l’azione della banca e delle sue dipendenze volta al recupero di quel clima di fiducia di base necessario e indispensabile per consentirle una sana e profittevole gestione operativa.
Le incertezze e i ritardi nella costituzione del consorzio di garanzia hanno purtroppo provocato un ulteriore danno di immagine con ripercussioni immediate sulla clientela tanto più ampie quanto immotivate rispetto al rischio reale relativo ai rapporti in essere.
Si rinnova pertanto l’invito i nostri soci a voler favorire l’azione della banca e delle sue dipendenze volta al recupero di quel clima di fiducia di base necessario e indispensabile per consentirle una sana e profittevole gestione operativa.