La
pensione INPS di Gennaio è in pagamento con la rivalutazione
ordinaria indicata nel nostro comunicato n.107, salvo conguaglio
essendo appena entrata in vigore la legge Finanziaria 2019, che
prevede un nuovo raffreddamento della perequazione di tutte le
pensioni superiodi a tre volte il minimo dell’anno precedente, come
segue:
1,100%
fino a € 1.522 (3 volte il minimo INPS)
1,067%
fino a € 2.029 (4 volte)
0,935%
fino a € 2.537 (5 volte)
0,715%
fino a € 3.042 (6 volte)
0,550%
fino a € 4.059 (8 volte)
0,495%
fino a € 4.566 (9 volte)
0,440%
oltre le 9 volte
Il
meccanismo di rivalutazione, che avrà durata triennale, non consente
di cumulare gli scaglioni inferiori con percentuali più elevate,
dovendosi applicare l’aliquota relativa alla propria fascia
d’importo sull’intera pensione.
Pertanto
- a titolo esemplificativo - una pensione di € 3.000 mensili (solo
INPS o cumulata al FIP) avrà una rivalutazione di € 21,45, mentre
una di € 4.000 sarà adeguata di € 22,00, entrambe al lordo delle
trattenute fiscali..
Il
provvedimento ricalca quelli posti in atto dai precedenti governi
che, agendo sul blocco della perequazione e/o sulla rimodulazione dei
parametri della legge istitutiva, hanno portato - nel periodo
2012/2019 - a una riduzione del potere d’acquisto, in via
permanente, delle nostre pensioni nella misura del 7,5% su un
trattamento pensionistico di € 3.000 lorde (€ 2.090 netti) e del
8,4% su una pensione di € 4.000 (circa € 2.650 netti).
La
legge, come le precedenti che hanno avuto un iter travagliato in sede
giurisdizionale, sarà probabilmente impugnata per ragioni di
costituzionalità, soprattutto per la continuità e la definitività
dei tagli, che secondo la Consulta dovrebbero essere temporanei, e
per la destinazione delle risorse a copertura del deficit
previdenziale di tipo assistenziale, che in via ordinaria dovrebbe
essere posto a carico della fiscalità generale.
Non
c’è, comunque, molto da sperare in proposito, anche se il prelievo
è complessivamente di gran lunga superiore a quello dei titolari di
pensioni c.d. d’oro, che a loro volta possono lamentare i tagli
indiscriminati di fatto a carattere permanente, senza nemmeno la
giustificazione di un equo ricalcolo contributivo, ma soltanto per
fasce d’importo - sia pure elevate – con un prelievo aggiuntivo a
quello della fiscalità generale.
Vi
terremo informati sugli sviluppi di eventuali iniziative della nostra
Federazione nazionale o di altre Organizzazioni che stanno
approfondendo tutti gli aspetti della materia.