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libera associazione no profit, costituita nel 2013 fra pensionati ed esodati, già dipendenti di Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, per tutelare i diritti e gli interessi economici e morali dei propri Associati in materia previdenziale, assicurativa e sanitaria, assistendoli nei rapporti con le competenti strutture Bper, l’INPS e gli altri enti tributari, assicurativi e finanziari, pubblici e privati.

mercoledì 19 marzo 2014

COMUNICATO N.21 - Esito delle vertenze giudiziarie relative alla perequazione delle pensioni per gli anni 1998/2000.

E’ noto che le pensioni di legge a carico dell’INPS e quelle integrative erogate dal FIP/Carige di norma devono essere annualmente aggiornate per rivalutazione (c.d. perequazione automatica), secondo le regole stabilite dal legislatore.
Il legislatore stesso, tuttavia, nell’ultimo ventennio ha periodicamente bloccato per uno o più anni tale rivalutazione, principalmente sull’entità dei singoli trattamenti delle pensioni.
Per gli anni 1998-1999-2000 Banca Carige ha interpretato la legislazione dell’epoca nel senso di ritenere bloccata la perequazione sia sulle pensioni a carico dell’INPS, sia su quelle integrative erogate dal F.I.P.
Molti colleghi, con due separate ed autonome vertenze giudiziarie (la prima relativa al solo 1998 e la seconda anche al 1999 e 2000), hanno contestato tale comportamento, che in pratica ha riflessi non solo per il triennio citato, ma per trascinamento, anche in tutti gli anni successivi in cui ciascun interessato percepirà la pensione aziendale.
Con sentenza n. 1311 del 22/1/2014 la Corte di Cassazione ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Genova nella prima vertenza, che ha condannato Banca Carige a pagare la citata perequazione sulla quota di pensione a carico del F.I.P. indebitamente bloccata nel 1998. E’ stato così posto dalla Magistratura un punto fermo sul lungo contenzioso, peraltro poi proseguito, per l’intransigenza della Banca nel non voler estendere i relativi benefici a tutti gli aventi diritto, con una seconda causa, relativa anche alla perequazione per gli anni 1999-2000. Le decine di colleghi ricorrenti hanno già vinto in primo e secondo grado anche questa vertenza e la Corte di Appello di Genova, con decisione n. 46/2013, ha condannato Carige sia al riconoscimento della perequazione sulle prestazioni pensionistiche integrative, sia al pagamento delle spese processuali; rimane ancora pendente il ricorso di legittimità che Banca Carige ha voluto comunque presentare, anche in questa vertenza, alla Corte di Cassazione.
Abbiamo tutti ben presenti le garanzie (scritte) a suo tempo offerte dalla Banca ai singoli beneficiari delle prestazioni del F.I.P., ossia di volere sempre adottare un comportamento (aziendale) teso al massimo garantismo a favore degli iscritti, per cui ci chiediamo se Carige – esperito l’ultimo grado del successivo giudizio – vorrà rispondere positivamente alle richieste di estensione degli inerenti benefici anche nei confronti di tutti gli altri pensionati interessati, a prescindere dal fatto che si siano rivolti o meno alla Magistratura per farsi riconoscere il proprio credito.
Temiamo, purtroppo, che ciò non avverrà automaticamente, ma anzi che la Banca voglia opporre la prescrizione quinquennale sulle conseguenze economiche per il mancato riconoscimento dei diritti, sino ad ora non contestato in via giudiziale.
Se ciò dovesse avvenire ci si troverà un’altra volta di fronte ad un netto contrasto tra il predetto impegno garantista di Carige e quanto poi, invece, osservato in pratica dalla Banca: gli impegni non devono essere retoriche parole ma devono essere onorati nei fatti!
Si precisa comunque che i potenziali interessati all’estensione dei principi in argomento (giudizialmente riconosciuti) sono i pensionati Carige beneficiari delle prestazioni a carico del F.I.P. cessati dal servizio anteriormente al triennio 1998/2000, ovvero entro il 1999.