Lo Studio Legale Iacoviello sta predisponendo il ricorso alla Corte Europea di Strasburgo contro la sentenza n. 250/2017 della Corte Costituzionale che ha respinto i ricorsi contro il c.d. decreto Renzi in merito al blocco della perequazione 2012-13 al di sopra di € 1.405 di pensione mensile lorda, ignorando anche gli effetti retroattivi della sentenza di incostituzionalità del blocco della rivalutazione in precedenza dichiarato per le pensioni di qualsiasi importo.
L’azione può essere avviata, anche da parte di chi non avesse già partecipato alla causa, rivolgendosi direttamente alla Studio Iacoviello. dopo aver consultato il sito www.iacovilello.it., che richiede un modico compenso fisso di € 130 (€ 164,94 con oneri fiscali), ma con la previsione di tempi lungi (4/5 anni) e di possibili oneri per spese legali di controparte in caso di soccombenza, sia pure suddivisi fra tutti i ricorrenti della causa collettiva.
Coloro che sono già in rapporti con lo Studio Legale per aver partecipato alla causa sin dall’inizio sono già stati contattati e informati dall’Avv. Iacoviello sulla possibilità e sui termini per adire la Corte Europea (con una spesa di € 100 + oneri fiscali).
Il ricorso deve essere depositato - a pena di decadenza - entro sei mesi dalla data della sentenza impugnata e la decisione della Corte Europea avrà effetto solo nei confronti dei ricorrenti (non erga omnes, come per le sentenze della Corte Costituzionale).
L’interesse a partecipare – fermo restando l’alea del risultato finale - va quindi ricercato nella stima personale della propria posizione pensionistica, ricordando che la perequazione bloccata dal 2012 vale circa un 4,30% (5,70% nello scaglione al 75%) della pensione INPS lorda, che si riduce a circa il 2,50% al netto dell’imposta Irpef marginale e delle addizionali locali, con effetti retroattivi e prospettici.
PS.
L’azione può essere avviata, anche da parte di chi non avesse già partecipato alla causa, rivolgendosi direttamente alla Studio Iacoviello. dopo aver consultato il sito www.iacovilello.it., che richiede un modico compenso fisso di € 130 (€ 164,94 con oneri fiscali), ma con la previsione di tempi lungi (4/5 anni) e di possibili oneri per spese legali di controparte in caso di soccombenza, sia pure suddivisi fra tutti i ricorrenti della causa collettiva.
Coloro che sono già in rapporti con lo Studio Legale per aver partecipato alla causa sin dall’inizio sono già stati contattati e informati dall’Avv. Iacoviello sulla possibilità e sui termini per adire la Corte Europea (con una spesa di € 100 + oneri fiscali).
Il ricorso deve essere depositato - a pena di decadenza - entro sei mesi dalla data della sentenza impugnata e la decisione della Corte Europea avrà effetto solo nei confronti dei ricorrenti (non erga omnes, come per le sentenze della Corte Costituzionale).
L’interesse a partecipare – fermo restando l’alea del risultato finale - va quindi ricercato nella stima personale della propria posizione pensionistica, ricordando che la perequazione bloccata dal 2012 vale circa un 4,30% (5,70% nello scaglione al 75%) della pensione INPS lorda, che si riduce a circa il 2,50% al netto dell’imposta Irpef marginale e delle addizionali locali, con effetti retroattivi e prospettici.
PS.
mercoledì 2 febbraio
2018 – Lo Studio Legale Iacoviello ci ha
fatto pervenire la risposta data ad un’altra Associazione in merito alla
questione delle spese di controparte, che riportiamo integralmente ai fini di
una corretta e completa informazione al riguardo:
Se si perde si può essere condannati alle spese?
NO, nessuna condanna alle spese. Presso la Corte di Strasburgo non vi è alcun rischio
di condanna alle spese in caso di sconfitta del cittadino. Infatti sul sito
della Corte si legge testualmente che: "Se la Corte non constata
alcuna violazione, Lei non sarà tenuto a farsi carico di alcun onere
supplementare (in particolare per quanto concerne le spese sostenute dal
Governo convenuto".