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libera associazione no profit, costituita nel 2013 fra pensionati ed esodati, già dipendenti di Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, per tutelare i diritti e gli interessi economici e morali dei propri Associati in materia previdenziale, assicurativa e sanitaria, assistendoli nei rapporti con le competenti strutture Bper, l’INPS e gli altri enti tributari, assicurativi e finanziari, pubblici e privati.

lunedì 18 gennaio 2016

COMUNICATO N.57 – Liquidazione del FIP - assemblea plenaria del 18 gennaio 2016

L’Assemblea di As.Pe. Carige, riunita presso il Teatro della Gioventù di via Cesarea a Genova, costituita da circa 400 associati in proprio (le deleghe non erano previste), dopo la relazione del Presidente Giovanni Lo Vetere e gli interventi di numerosi partecipanti, ha deliberato a larghissima maggioranza (97%) la seguente mozione da indirizzare a
Co.Vi.P. Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione

Banca d’Italia

CONSOB Commissione Naz. Per le Società e la Borsa

Banca Carige S.p.A.

L’ASSEMBLEA DI AS.PE. CARIGE
ASSOCIAZIONE PENSIONATI DEL FONDO INTEGRATIVO AZIENDALE BANCA CARIGE

riunita in Genova, via Cesarea (Teatro della Gioventù) in data18/1/2016, per valutare le modalità e la congruità delle proposte di liquidazione del Fondo pensioni aziendale mediante l’offerta di un capitale unico indirizzate dalla Banca Carige ai singoli iscritti, con facoltà di adesione volontaria,

APPROVA LA SEGUENTE MOZIONE A LARGHISSIMA MAGGIORANZA

PREMESSO CHE

  1. Il Regolamento del Fondo pensionistico integrativo (F.I.P.) del 1992 per i dipendenti di Banca Carige, in servizio sino al 1991, non contempla la possibilità di liquidazione del F.I.P. alimentato da contributi e retribuzioni differite con finalità previdenziali unitarie e solidaristiche.
  2. Banca Carige ha unilateralmente comunicato per iscritto, a fine 2015, a ciascun iscritto al Fondo una offerta in denaro una tantum, sostitutiva delle prestazioni pensionistiche previste dal Regolamento. 
  3. Tale offerta è formulata in termini non trasparenti e si fonderebbe su asseriti accordi sindacali non divulgati, e quindi non noti né approvati dagli iscritti al F.I.P. che, pur non modificando formalmente il Regolamento, di fatto lo stravolgono e convalidano l'utilizzo da parte della banca di fattori attuariali e tagli discrezionali nella determinazione delle singole posizioni individuali, i cui importi vengono per di più confusi con altri componenti economici attivi e passivi di natura e con parametri non specificati.
  4. La riserva matematica del F.I.P. è investita in attività di bilancio destinate al servizio pensioni, fra cui gli immobili non funzionali all’attività bancaria: anche sotto questo profilo si ravvisa l’opportunità che le competenti Autorità di Vigilanza valutino preliminarmente i riflessi di tale operazione sulla liquidità aziendale, sia nell’interesse degli iscritti che rimarranno nel Fondo, sia della clientela in generale e degli stessi azionisti, categorie a cui tutti i pensionati Carige indistintamente appartengono.
  5. Lo smobilizzo del Fondo concorre ad alimentare fra i destinatari delle proposte di liquidazione e i loro famigliari un clima d’immotivata sfiducia, che in ultima analisi nuoce alla realizzazione del piano di ristrutturazione in atto e penalizza la quotazione di borsa del titolo Carige.
  6. Esistono in alcuni casi grandi differenze di valutazione fra situazioni similari, più evidente sulle posizioni individuali di maggior importo, di entità non giustificabile con l’uso di tabelle attuariali diverse, né spiegate a richiesta degli interessati, che influiscono sulle decisioni volontarie degli iscritti e fanno supporre la presenza di errori o trattamenti discriminatori nell’ambito di una stessa categoria di pensionati.
  7. Le modalità dell’offerta, fra l’altro articolata in tre scaglioni d’importo, crescenti in funzione del numero delle adesioni ricevute, confermano l’intenzione della Banca di porre interamente a carico degli stessi aderenti l’onere derivante dalle integrazioni aggiuntive concesse caso per caso per favorire la sanatoria di rivendicazioni e/o cause pensionistiche, in atto e potenziali, non coperte da accantonamenti prudenziali, con palesi discriminazioni soggettive.
  8. Conseguentemente si pone a carico dell'aderente il rischio di una scelta - da effettuarsi tra l'altro in termini restrittivi e di durata non uguale per tutti i pensionati - imposta a priori come irrevocabile, a prescindere dalla successiva determinazione della somma realmente erogata, in relazione alla successiva definizione del numero delle adesioni rilevate ad operazione conclusa, in modo da garantire alla Banca la compensazione dell’emergente deficit di accantonamenti con i risparmi conseguiti sulle quote erogate agli stessi pensionati aderenti all’iniziativa.

TUTTO CIO’ PREMESSO SI CHIEDE CHE

  1. Gli Organi di Vigilanza sui Fondi pensione (Co.Vi.P.), sugli Istituti di Credito (Banca d’Italia) e sulla Borsa (Consob), ai quali la presente mozione è inviata per competenza istituzionale, valutino la correttezza e la fondatezza della proposta di liquidazione del F.I.P. Banca Carige, attualmente costituito soltanto da pensionati e loro superstiti, non potendosi un’operazione di tali dimensioni configurare quale richiesta di riscatto del capitale ad istanza di uno o più iscritti, né quale atto dispositivo di un accordo collettivo sindacale, privo di qualsiasi valore legale in materia di diritti soggettivi pensionistici acquisiti. Le caratteristiche sono quelle dell’offerta al pubblico nei confronti degli oltre 1800 pensionati del Fondo ad iniziativa di Banca Carige, in conflitto di interessi per la doppia veste di ente erogatore delle pensioni aziendali e di ente responsabile della gestione e dell’integrità del Fondo, tenuta pertanto ad adottare forme di comunicazione e di rendicontazione trasparenti ed esaustive a tutela del risparmio previdenziale e finanziario oggetto della transazione. Tanto più che la Banca, garante dell’obbligazione pensionistica e della copertura della riserva matematica di bilancio, trae dall’operazione indebiti vantaggi economici.
  1. La Banca Carige, se autorizzata dal competente O.d.V., quantomeno riapra i termini per le adesioni alla liquidazione in unica soluzione del capitale di pertinenza della pensione aziendale e metta in condizione gli iscritti, di valutare le offerte ricevute fornendo, in generale, i fattori di calcolo attuariale usati nella circostanza e, se presenti, le rettifiche aggiuntive o riduttive applicate alle posizioni individuali, elementi tutti necessari per consentire adeguate valutazioni economiche personali, e di rilevare eventuali errori di calcolo o di variazione della situazione famigliare degli iscritti, ai fini della reversibilità. Quanto sopra essendo l’erogazione subordinata a una specifica intesa transattiva, avente valore di sentenza passata in giudicato, comportante una rinuncia a qualsivoglia diritto, senza alcuna specifica contropartita e possibilità di rinegoziazione o contestazione dell’importo accettato.
  2. Le relazioni fra Banca Carige e la nostra Associazione di pensionati possano svilupparsi su un piano di pari dignità e comprensione, anziché su posizioni conflittuali dovute a una aprioristica indisponibilità di Carige a prendere in considerazione anche le più motivate richieste di trasparenza e dialogo avanzate da As.Pe. Carige in rappresentanza degli oltre 600 pensionati propri associati.