L’assemblea
annuale della Banca Carige S.p.A. è stata più numerosa e animata
del solito, come d’altra parte era prevedibile, visti gli annunci
di mancata distribuzione del dividendo e di aumento del capitale
sociale sino a un massimo di € 800 milioni, sia pure in subordine
alla dismissione di attività strategiche (Compagnie di
Assicurazione, SGR e altro) al fine di rispettare i parametri
patrimoniali di vigilanza.
I
provvedimenti anticipati da notizie di stampa avevano provocato una
ulteriore forte caduta del prezzo del titolo in borsa (-70%
dall’1/1/12), con grande sconcerto e preoccupazione dei piccoli
azionisti, fra cui molti dei nostri associati.
Sotto il
profilo del risultato economico, il Gruppo, come tutte le banche
concorrenti, ha dovuto fare, a causa della grave crisi economica
generale e di sistema, e in ottemperanza di direttive delle autorità
di controllo, una drastica pulizia di bilancio, realizzata
principalmente mediante un consistente incremento delle riserve
matematiche del settore assicurativo e degli accantonamenti per
perdite su crediti, che hanno portato ad una inaspettata perdita di
esercizio prima delle imposte di € 345 milioni (contro un utile
lordo di € 218 milioni dichiarato al 30/9/2012).
La Banca ha
tenuto a precisare che si tratta di accantonamenti straordinari non
tutti di competenza dell’esercizio 2012, così come straordinarie e
prospettiche sono le variazioni delle imposte anticipate e differite
originate dalla nota operazione di ristrutturazione aziendale, che
hanno permesso di ridurre a € 63 milioni la perdita dopo le imposte
nel bilancio consolidato.
Le suddette
rettifiche contabili, pur evidenziando le criticità contingenti di
settore, migliorano l’affidabilità del bilancio sia in termini di
trasparenza sia per la mancata distribuzione del dividendo, anche su
invito delle autorità di vigilanza, che avrebbe pericolosamente
eroso i mezzi propri.
Il piano di
dismissioni approvato per limitare l’aumento di capitale per cassa,
che in questo momento richiederebbe - a detta del Presidente della
Banca - un’emissione a sconto del 30-50%, molto penalizzante per
tutti gli azionisti e proibitivo per la Fondazione Carige, che
possiede il 47,16% del capitale, ha forti motivazioni e buone
probabilità d’essere realizzato, nonostante il contesto di mercato
sfavorevole, ma con il ridimensionamento delle strategie di crescita
coltivate in passato, almeno in alcuni settori di attività.
Il recente
rimbalzo del 28% del prezzo di borsa dal minimo di € 0,451 (8/4) a
€ 0,580 del 14/5, superiore al pur favorevole andamento degli
indici di settore dovuto alla discesa dei tassi e al clima più
sereno circa il collocamento del debito pubblico, sembra dar credito
alle possibilità di superamento delle contingenti difficoltà nei
tempi programmati con parziale ricorso al deliberato aumento di
capitale fresco.
Per
mantenersi aggiornati sulla realizzazione del piano e all’andamento
dei conti trimestrali del Gruppo Carige, i nostri soci possessori di
azioni possono visitare il sito Internet della Banca alla pagina
“Investor Relations” o consultarsi con la nostra Associazione,
segnalando via e-mail l’interesse a partecipare a un incontro
collegiale per uno scambio di opinioni qualora dovesse essere
lanciato un aumento di capitale in contanti.