AS.PE.
CARIGE
Associazione
Pensionati del Fondo Integrativo Aziendale Banca Carige
VERBALE
ASSEMBLEA STRAORDINARIA E ORDINARIA
L’anno
2016, il giorno 13 del mese di aprile alle ore 15,00 – in Genova,
Aula Magna del Liceo Scientifico Statale CASSINI, via Galata 34
cancello – a seguito di convocazione effettuata con lettera del
23/3/2016, intervengono per partecipare in seconda convocazione,
essendo, andata deserta la prima, i soci di cui all’elenco allegato
che costituisce parte integrante del presente verbale.
Conduce
la riunione, a norma di statuto, il Presidente, Giovanni Lo Vetere, e
cura la stesura del verbale il Segretario, Matteo Lantero. Sono
presenti tutti gli altri membri del Consiglio Direttivo.
PARTE
STRAORDINARIA
Modifiche
statutarie connesse alla parziale liquidazione del FIP:
- Cambio della denominazione sociale (art. 1).
- Adeguamento degli scopi sociali e della qualità degli iscritti (artt. 2 e3).
- Snellimento delle funzioni della Commissione Elettorale (art. 9)
- Posti riservati in Consiglio Direttivo agli iscritti al FIP e attenuazione del divieto per gli eletti di ricoprire le stesse cariche del mandato precedente (art. 10).
PARTE
ORDINARIA
- Relazione annuale del Presidente.
- Bilancio dell’esercizio 2015 e Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.
- Nomina dei 5 membri della Commissione Elettorale (art. 9/g Statuto).
- Determinazione del numero dei componenti del Consiglio Direttivo (art. 9/h Statuto).
- Elezione del Consiglio Direttivo, dei Collegi dei Revisori dei Conti e dei Probiviri (art. 9/i Statuto).
- Varie ed eventuali.
- (In chiusura e solo per i ricorrenti nella causa del minimo garantito): Stato della causa del minimo FIP, rinunce, conferme, transazione in sede conciliativa e rapporti con l’avvocato patrocinatore.
ASSEMBLEA
STRAORDINARIA
Il
Segretario comunica che sono presenti 168 soci in proprio, portatori
di 187 deleghe, per un totale di 355 votanti su 571 soci aventi
diritto. Il quorum
statutario di 286 partecipanti, corrispondenti alla maggioranza
assoluta dei soci in regola con il versamento della quota annuale, è
stato quindi ampiamente raggiunto.
Pertanto,
il Presidente dichiara l’assemblea validamente costituita e atta a
deliberare sugli argomenti all’ordine del giorno.
Il
Presidente illustra il prospetto comparativo degli articoli da
modificare, che è stato inviato a tutti i soci in allegato alla
convocazione assembleare e che, unito al presente verbale, ne fa
parte integrante.
La
proposta di modifiche statutarie è stata approvata dal Consiglio
Direttivo del 18/2/2016, dopo aver preso atto che il 75% circa dei
soci avevano aderito all’offerta aziendale di capitalizzazione
della rendita pensionistica con uscita dal FIP. Ricorda in proposito
che al momento della costituzione della nostra Associazione, nel
2013, tutti i soci erano iscritti al FIP, come indicato dalla
denominazione sociale e dalle altre clausole statutarie coordinate a
tal fine; conseguentemente tutti i pensionati Carige potevano
iscriversi liberamente ad As.Pe.
La
nuova situazione determinata dall’esodo massiccio dal Fondo, rende
necessario l’adeguamento per poter continuare a svolgere l’attività
di consulenza, tutela e assistenza previdenziale e sanitaria, molto
apprezzata anche al di fuori dei rapporti relativi alla problematiche
del FIP, che continueremo a seguire per conto del residuo nucleo di
non aderenti all’iniziativa aziendale.
L’Associazione
Pensionati Banca Carige (escluso dalla denominazione: “del Fondo
Integrativo Aziendale”), conserverà il logo “As.Pe. Carige” e
continuerà ad ammettere tutti i pensionati del Gruppo Carige e delle
ex Gestioni Esattoriali.
A
parte l’adeguamento funzionale dei compiti della Commissione
Elettorale demandando al Consiglio Direttivo l’effettuazione dei
sondaggi fra tutti i soci per la presentazione delle candidature
elettorali ai vari Organi Sociali, la altre proposte di modifiche (la
riserva di un posto in Consiglio a ciascuna categoria di soci
verrebbe mantenuta per i primi fra gli eletti ancora iscritti al FIP
e l’attenuazione per gli eletti del divieto di ricoprire le stesse
cariche del mandato precedente, rispondono ad una logica continuità
di interessi e esperienze in un momento di svolta e probabilmente di
minor coinvolgimento dei soci ex-FIP.
Il
Presidente mette in votazione per alzata di mano la proposta
complessiva, con delega al Consiglio di apportare al testo le
eventuali variazioni formali che si rendessero necessarie.
L’Assemblea
approva, all’unanimità, le modifiche agli articoli 1,2,3,9 e 10
dello Statuto e conferisce delega come sopra proposto.
ASSEMBLEA
ORDINARIA
Il
Presidente dichiara aperta e validamente costituita l’Assemblea
ordinaria annuale, essendo presenti gli stessi 168 soci in proprio e
187 per delega dell’Assemblea straordinaria appena conclusa.
a)
Relazione annuale del
Presidente.
Il
Presidente Giovanni Lo Vetere ricorda i fatti salienti che hanno
caratterizzato l’anno 2015 nel corso del quale l’Associazione ha
continuato a crescere e a svolgere un’intensa attività
consulenziale, purtroppo legata alle preoccupazioni sulla tenuta
delle pensioni pubbliche e private, oggetto di periodici annunci,
smentite e attenzioni legislative sempre di segno negativo, a
dispetto dei diritti acquisiti e di alcune importanti decisioni della
Corte Costituzionale.
I
blocchi della perequazione e la recente delega governativa in materia
di reversibilità - ancorché si tenti di smentirne gli effetti - non
fanno eccezione alla regola aurea di far pagare il conto delle crisi
alla massa dei soliti noti non riuscendo ad agire in modo incisivo
contro la corruzione e l’evasione fiscale, vere piaghe del nostro
Paese.
In
un difficile contesto economico, la Banca Carige ha proseguito
nell’opera di ristrutturazione per risalire la china, ma i risparmi
conseguiti, in massima parte concentrati sul personale, sono stati
vanificati dalla perdita di clientela e dal crescente peso delle
sofferenze, in concomitanza con l’insolvenza di alcune banche
minori e l’introduzione del bail-in
per la risoluzione delle crisi bancarie, determinando forti
preoccupazione dei mercati borsistici.
Cogliendo
lo spunto da una sentenza della Corte di Cassazione, in materia di
recesso dai Fondi a prestazioni definite, la Banca ha portato avanti
con successo l’operazione di liquidazione del Fondo, prima nei
confronti del personale in servizio, che nella quasi totalità ha
accettato il trasferimento delle posizioni ad Arca o altri Fondi
esterni a contribuzione definita, poi nei confronti del personale in
quiescenza, offrendo il capitale unico in forza di accordi sindacali
non trasparenti.
As.Pe.,
in conformità allo spirito istituzionale, si è opposta alla
liquidazione del Fondo sin dall’inizio, quando ancora era pensata
come il risultato di un accordo sindacale vincolante per tutti; le
diffide hanno avuto l’esito di indurre la Banca a propendere per la
volontarietà dell’adesione degli iscritti, e di fornire alla
nostra Associazione una apparente legittimazione mediante
convocazione al tavolo delle trattative, dimostratasi subito un mero
tentativo di coinvolgimento nell’approvazione di un’intesa
preconfezionata e immodificabile.
Il
successivo accordo sindacale è stato persino secretato e non portato
a conoscenza degli iscritti riguardo ai fattori di calcolo attuariale
e alla misura delle sanatorie delle vertenze riguardanti le singole
posizioni. I conteggi di verifica hanno attirato molti nuovi soci e
permesso di rilevare alcuni errori, che la Banca non si è curata di
rettificare. Dopo approfondite consultazioni con il legale di
fiducia, si è dovuto constatare l’impossibilità di contrastare
sul piano giudiziale lo smantellamento del Fondo impostato sulla
volontarietà delle adesioni, anche per non danneggiare o
contrapporsi ai Colleghi interessati ad essere liquidati.
Qualche
ulteriore problema lo ha provocato la causa del minimo FIP, il cui
ricorso è stato depositato il 29/12 u.s. con uno slittamento di
tempi in gran parte dovuto ai problemi giuridici e contabili
conseguenti prima al ripristino della perequazione 2012-2013
sentenziato dalla Consulta e poi al nuovo blocco con decreto
ministeriale, di cui si doveva attendere la conversione in legge.
L’avv. Iacoviello ci ha chiesto l’autorizzazione al deposito
tardivo, che è stata accordata privilegiando il mandato ricevuto e
gli interessi di chi avrebbe desiderato mantenere la pensione e
proseguire la causa (a quell’epoca sicuramente in maggioranza),
tanto più che i rinunciatari avrebbero comunque dovuto corrispondere
un compenso al difensore. La Banca ha subito fornito dati e supporto
ai rappresentanti sindacali per una penosa azione porta a porta per
convincere i ricorrenti ad aderire all’offerta, revocando
contestualmente il mandato al difensore di fiducia con lettera
predisposta in bozza dallo stesso ente convenuto.
A
seguito delle pressanti richieste d’informazione degli iscritti, in
data 18 gennaio scorso è stata tenuta presso il Teatro della
Gioventù un’assemblea plenaria alla quale hanno partecipato oltre
400 soci, conclusasi con la nota mozione indirizzata a tutti gli
Organi di Vigilanza, qui allegata agli atti a futura memoria. Proprio
in quei giorni si è verificato l’inaspettato crollo del mercato
azionario e, in particolare, del titolo Carige, che da € 1,29 nel
giorno di apertura dell’offerta è scivolato sino ad un minimo di €
0,44 a causa delle richieste di revisione del piano industriale da
parte della BCE e dalla dichiarazione di sfiducia del maggior
azionista nei confronti dei vertici aziendali responsabili della
ristrutturazione in atto.
Tutto
ciò ha contribuito alla larga adesione alle proposte aziendali,
inimmaginabile al momento del varo dell’iniziativa in dicembre.
Infatti, la mozione dell’assemblea plenaria ha lasciato a tutti la
possibilità di aderire, ma ha posto un forte accento sul metodo e
sulle forme di determinazione dell’importo degli zainetti, privi di
ogni elementare principio di trasparenza e fonte di errori - specie
sulla reversibilità - e di incoerenze impossibili da tracciare.
Gli
Organi di Vigilanza chiamati in causa non hanno risposto, dimostrando
ancora una volta scarsa sensibilità in materia di controlli
preventivi a tutela dei risparmiatori.
I
recenti provvedimenti del Governo per mettere in sicurezza il sistema
bancario nazionale, d’intesa con la UE, vanno nella giusta
direzione, anche se in ultima analisi sarà il contribuente o il
cliente a pagare il conto, infatti tutti i titoli bancari sono
risaliti in borsa e per Carige rappresenta uno scudo che dovrebbe
rendere meno traumatico il confronto fra l’attuale azionista di
maggioranza e il Fondo Apollo, che ha presentato un’offerta per
acquistare crediti in sofferenza e intervenire sul capitale, o aprire
scenari meno pessimistici.
Fra
le altre attività merita di essere segnalata la gestione della
polizza sanitaria, sottoscritta da oltre 100 soci, alla fine dello
scorso anno trasferita a pari condizioni dalla Compagnia di
Assicurazioni Cattolica ad Unisalute allo scopo di mantenere
invariato il premio e le prestazioni, sia pure con qualche
inconveniente incontrato dall’UPBN per la migrazione dei dati e dei
premi.
La
già citata dichiarazione d’illegittimità costituzionale del
blocco perequazione 2012-2013, successivamente sostanzialmente
riproposto con decreto legge, ha impegnato l’Associazione
nell’assistenza ai soci per l’interruzione dei termini di
prescrizione sia nei confronti dell’INPS che del FIP, a tutela di
diritti eventualmente ripristinati dalla Corte o sempre rivendicabili
nei confronti del nostro Fondo di natura privata.
Un
gruppo di circa 40 soci, che non avevano a suo tempo partecipato alla
causa vinta da altri colleghi in Cassazione contro il blocco della
perequazione degli anni 1998-1999-2000, ha chiesto i conteggi e
avviato gli atti preliminari ad un’azione legale, per il momento
ferma avendo alcuni di loro optato per lo zainetto.
E’
lecito pensare che la pressione esercitata dalla nostra Associazione
con le lettere di interruzione dei termini su tutto il fronte dei
diritti negati o emergenti abbia indotto la Banca ad estendere al
personale in quiescenza l’offerta del capitale per ridurre i
conseguenti costi prospettici e le spese di gestione, ancorché non
fossero così pesanti e rischiosi come quelli del personale in
servizio.
Dal
punto di vista di chi ha accettato la liquidazione
del FIP, si potrebbe persino sostenere che As.Pe. abbia contribuito
ad ottenere un risultato positivo, ma in questo momento prevale la
tristezza di non aver raggiunto il principale obiettivo
istituzionale, che era quello di difendere il Fondo, sorto 60 anni fa
proprio per difendersi da scenari come quello in cui ci si trova
oggi, soprattutto con riferimento alla previdenza obbligatoria
pubblica.
L’attività
di tutti i Consiglieri nel corso del 2015 è stata molto intensa come
conseguenza dell’avvio della causa del minimo garantito e del
tentativo di contrastare le modalità di liquidazione del Fondo, con
consultazioni legali, diffide, trattative, predisposizione di
conteggi per la valutazione della congruità degli zainetti, per la
consulenza diretta ai soci interessati, le numerose comunicazioni sul
sito Internet, la gestione dei rapporti con i sottoscrittori delle
polizze sanitarie, gli incontri anche con altre Associazioni di
pensionati bancari, le Assemblee, i Consigli direttivi e i turni di
presidio della sede sociale.
Tutto
questo va ascritto all’impegno e allo spirito di volontariato
dimostrato da tutti i Consiglieri e da qualche apprezzato coadiutore
esterno, che hanno consentito di far fronte alle molteplici attività
della nostra Associazione con un budget di spesa assolutamente
contenuto.
Confidando
nel sostegno dei soci, abbiamo appena modificato lo Statuto e
continueremo a svolgere la nostra azione indipendente adattandola
alla nuova realtà previdenziale dei nostri iscritti.
L’Assemblea,
ringrazia con un applauso i Consiglieri uscenti, e approva la
relazione del Presidente.
b)
Bilancio
dell’esercizio 2015 e Relazione del Collegio dei Revisori dei
Conti.
Il
Tesoriere Angelo Di Salvo illustra il Bilancio 31/12/2015 (3° dalla
costituzione), il cui prospetto contenente lo stato patrimoniale e il
conto economico, è stato distribuito in seduta e, allegato al
presente verbale ne fa parte integrante.
L’esercizio
chiude con un avanzo di € 4.252,50, determinato da entrate per €
9.681,43 e uscite per € 5.428,9, conseguentemente il fondo comune
passa dai € 4.992,71 di fine 2014 a € 9.245,21 a riportati a
nuovo.
Le
entrate sono rappresentate, per la quasi totalità, dalle quote
sociali (soci ordinari € 9.050 e sostenitori € 150), donazioni e
sopravvenienze attive per € 240.18 e interessi attivi per €
241,25.
Le
spese generali, leggermente ridotte rispetto all’anno precedente,
ammontano a € 5.428,93 e sono prevalentemente costituite dal
corrispettivo per l’uso dei locali della sede (€ 1.806) e le
spese legali (€ 1.268,8), dovute queste ultime a due diffide nei
confronti della Banca Carige e delle OO.SS. avverso la liquidazione
del FIP.
Le
spese amministrative, comprensive della quota associativa alla
Federazione FAP Credito e dell’affitto della sala per l’assemblea,
pari complessivamente a € 2.354,13 sono contenute in misura
minimale, nonostante il forte aumento del numero dei soci e
dell’attività gestionale.
Le
azioni Carige detenute in piccolo numero per la partecipazione alle
assemblee societarie, hanno subito nel corso dell’anno un’ulteriore
svalutazione di € 66,20, peraltro coperta da una donazione del
Presidente.
Il
c/c bancario presenta un saldo di € 37.848,17, mentre lo stato
passivo evidenzia una fattura da liquidare di € 634.40 e quote
sociali anticipate per € 2.270 di competenza dell’esercizio 2016,
oltre all’accantonamento di € 25.963,76 relativo ai depositi
cauzionali effettuati dai soci per le spese delle cause giudiziarie
in corso ed eventuali.
Gli
associati a fine anno erano n°561 con un incremento di 99 unità al
netto delle cessazioni, nei primi mesi dell’anno in corso - per
effetto delle iniziative sociali collegate alla liquidazione del
Fondo, il numero degli iscritti è cresciuto rapidamente, ma non ha
le caratteristiche di stabilità del recente passato.
Il
Revisore dei conti Armando Botto, a nome del Collegio, legge la
relazione (allegata agli atti) di verifica della contabilità tenuta
in modo chiaro e conforme alla documentazione di entrata e di spesa.
c)
Nomina dei 5 membri
della Commissione Elettorale.
L’Assemblea,
su proposta del Presidente, nomina i soci Attilo Repetto, Giancarlo
Carosio, Olivieri Giuseppe, Anna Cardinale e Giuseppina Pellerano,
membri della Commissione Elettorale per lo scrutinio dell’elezione
in corso del Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisiori dei Conti
e del Collegio dei Probiviri.
d)
Determinazione del
numero dei componenti del Consiglio Direttivo.
Non
essendoci proposte di variazione, l’Assemblea conferma il numero
dei componenti del Consiglio in 11 membri.
e)
Elezione del Consiglio
Direttivo, dei Collegi dei Revisori dei Conti e dei Probiviri.
Per
l’elezione viene utilizzata la scheda elettorale, il cui fac-simile
è unito al presente verbale. Lo scrutino, iniziato seduta stante,
sarà completato il giorno seguente e i seguenti risultati saranno
verbalizzati con documento a parte.
f)
Varie ed eventuali.
Il
Presidente riunisce i soci presenti, interessati alla vertenza del
minimo FIP, per informarli delle condizioni pattuite con lo Studio
Legale Iacoviello nel caso di accettazione dello zainetto con
rinuncia alla causa e della procedura da seguire qualora l’eventuale
revoca del mandato al difensore fosse stata sottoscritta
involontariamente.
La
riunione viene sciolta alle ora 18.
IL
SEGRETARIO IL PRESIDENTE
Matteo
Lantero Giovanni Lo Vetere