Nel
verbale dell’Assemblea dell’11/4 u.s. diffuso via mail e
pubblicato sul nostro sito Internet www.aspecarige.it,
al punto g) dell’O.d.G. è
trattato l’argomento del ricorso alla Corte Europea di Strasburgo
contro lo Stato Italiano per interferenza fra i poteri, avendo il
Governo Renzi, nel 2015, di fatto annullato una precedente sentenza
della Corte Costituzionale che ripristinava la perequazione
2012/2013, bloccata a fine 2011 dal Governo Monti.
Non
è una vertenza facile né di rapida conclusione, ma lo Studio
dell’avv. Iacoviello - che ha già curato i precedenti ricorsi
approdati alla Corte Costituzionale, con l’esito sfavorevole a
tutti noto e motivato solo da esigenze di finanza pubblica – è
fiducioso di poter ribaltare la situazione mediante un ricorso
collettivo alla Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo;
analogamente si stanno comportando altre associazioni di pensionati.
Sul
sito www.studioiacoviello.it
sono esposte con la massima chiarezza le motivazioni e le spese da
sostenere, gli importi annui sia delle maggiori quote di pensione non
corrisposte sia degli arretrati per i vari livelli d’importo delle
pensioni percepite all’epoca del blocco, nonchè le modalità di
partecipazione (i conteggi sono stati redatti alla data del
31.12.2016 e dovranno poi essere aggiornati, con le ulteriori quote
di rivalutazione successivamente maturate).
I
soci che hanno aderito al primo ricorso sono già stati direttamente
interpellati dallo Studio Legale, pertanto ci rivolgiamo soprattutto
a coloro che riterranno di iniziare la causa in questa fase finale
dietro un compenso fisso di € 165 (oneri fiscali compresi) e una
parte variabile pari al 10% degli arretrati, oltre ad Iva e cpa, in
caso di vittoria ad effettivo recupero di tali somme.
Si
ricorda che l’eventuale sentenza favorevole non dispone
automaticamente per le quote di pensione future e che non ha valore
erga omnes,
come una sentenza della nostra Corte Costituzionale, ma ha efficacia
soltanto nei confronti dei ricorrenti che abbiano promosso la causa
entro sei mesi dal provvedimento negativo della Corte Costituzionale:
pertanto chi fosse interessato dovrà contattare lo Studio Iacoviello
non oltre il 7 maggio p.v. (tenendo conto dei tempi tecnici per la
predisposizione dei ricorsi).
Se
il ricorso verrà ammesso ci saranno ulteriori termini per il
deposito dei conteggi, ma è opportuno fornire sin d’ora i
documenti richiesti dallo Studio onde evitare successive lacune che
lo rendano improcedibile.
L’avv.
Iacoviello - dietro nostro interessamento - inserirà anche la
domanda relativa alla inerente mancata perequazione da parte del
Fondo integrativo aziendale, sicuramente per tutti coloro che ancora
fruiscono della pensione complementare, mentre si riserva di
approfondire la percorribilità della tesi - nonostante la
sottoscrizione di una transazione liberatoria per la Banca - per cui
anche i percipienti lo zainetto hanno avuto lo stesso un danno,
almeno sino alla data di liquidazione del capitale e che l’offerta
avrebbe potuto essere attuarialmente più elevata in presenza di una
pensione maggiorata della mancata perequazione.
Naturalmente,
in questi casi sarà necessario integrare i dati normalmente
richiesti dallo Studio con la segnalazione della data dell’ultima
pensione integrativa percepita, nonché la data della transazione e
l’importo lordo dello zainetto erogato per consentire allo Studio
di motivare questa eccezione, che come detto sopra è ancora soggetta
a verifiche di fattibilità.
Visto
che la spesa è omnicomprensiva, sarà opportuno, per chi intende
partecipare, documentare con precisione l’entità delle due
pensioni possibilmente con riferimento agli anni 2011/12 su cui si
calcola la perequazione in argomento, anche mediante confronto dei
cedolini con i rispettivi ObisM o CUD, saltando la preventiva
richiesta di parere sulla fattibilità da parte dello Studio, che
serve esclusivamente a valutare preliminarmente la posizione dei
potenziali ricorrenti partendo dalle pensioni dell’anno 2017 (più
facilmente reperibili) alla condizione che si tratti di pensione/i
d’importo mensile complessivo lordo superiore a € 1.500 e che
siano stati regolarmente interrotti i termini di prescrizione nei
confronti dell’INPS e della Banca Carige mediante i moduli a suo
tempo distribuiti da As.Pe.
L’Associazione
è a disposizione dei soci per eventuali chiarimenti, ma non sarà in
grado di effettuare le ricerche personalizzate di eventuali cedolini
o altri documenti mancanti, per cui si raccomanda vivamente di
dotarsi delle credenziali d’accesso riservato ai servizi Internet
dell’Inps e di reperire i CUD 2012/2013 allegati ai rispettivi
mod.730 (per la pensione INPS sarebbe preferibile fornire i mod.
Obis-M degli anni 2012-13, ma non sono più in linea e possono essere
richiesti solo agli sportelli dell’Istituto).
Soprattutto,
però, bisogna aver conservato le lettere di interruzione dei termini
di prescrizione e le relative ricevute di ritorno delle raccomandate.
Al
fine di disporre di un elenco completo dei soci che hanno già
aderito e che intendono farlo, onde potere poi gestire con lo Studio
Iacoviello gli aspetti informativi di carattere generale, si invitano
gli interessati a segnalare l’esistenza dell’affidamento
dell’incarico, anche da parte di chi lo ha già conferito.