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libera associazione no profit, costituita nel 2013 fra pensionati ed esodati, già dipendenti di Banca Carige - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, per tutelare i diritti e gli interessi economici e morali dei propri Associati in materia previdenziale, assicurativa e sanitaria, assistendoli nei rapporti con le competenti strutture Bper, l’INPS e gli altri enti tributari, assicurativi e finanziari, pubblici e privati.

giovedì 15 ottobre 2015

COMUNICATO N. 47 - Perequazione (ossia aggiornamenti Istat) delle pensioni per gli anni 2012 e 2013.



Con precedenti comunicati, si è portata a conoscenza la sentenza n.70/2015, con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima quella parte della legge Fornero che aveva bloccato la rivalutazione Istat delle pensioni, per gli anni 2012 e 2013, sia INPS sia integrative (FIP).
E’ poi, però, intervenuto il Governo, con il Decreto Legge n.65/2015, che ha di fatto svuotato la portata della decisione della Corte Costituzionale, prevedendo (ma solo per i trattamenti  pensionistici d’importo mensile inferiore ad euro 2.886 lordi) la corresponsione in misura ridotta e graduata degli arretrati dovuti, oltre ad una rivalutazione prospettica in misura incisivamente ridotta.
I termini della questione sono già stati affrontati dai nostri Comunicati n. 41 e 44, nonché con sms e messaggi in posta elettronica, a cui si rinvia per non appesantire la presente trattazione.
La vicenda presenta ora i presupposti di una possibile contestazione in sede giudiziale per tutti coloro (e sono la stragrande maggioranza dei nostri Soci) che hanno subito e stanno subendo la mancata/ridotta rivalutazione dei trattamenti Inps e FIP, tenendo presente che per definire i limiti di reddito mensili sopra indicati viene fatto riferimento al Casellario Inps, che somma tutti i trattamenti pensionistici.
In termini economici, la mancata rivalutazione per gli anni 2012 e 2013 può essere quantificata in circa 2 mensilità per arretrati e in un aumento di circa il 5% delle pensioni in atto.
Per contestare quanto sopra, e interrompere la prescrizione, nei nostri precedenti Comunicati abbiamo fatto presente che presso la nostra sede sono reperibili le bozze da utilizzare (1 lettera per l’Inps e 1 lettera per il FIP). Con mail autonoma provvederemo a ritrasmettere ai nostri Soci il testo di tali lettere (da non rispedire da parte di chi vi ha già provveduto); eventuali problemi in merito potranno essere affrontati e definiti telefonicamente.
Le due vertenze (INPS e FIP) hanno presupposti, probabilità di successo e tempi di decadenza diversi per cui lo Studio Iacoviello propone di affrontare per prima quella dell’INPS, il cui esito dipende essenzialmente da un nuovo esame da parte della Corte Costituzionale, se la domanda giudiziale verrà ritenuta dai Tribunali non manifestamente infondata.   
Le decisioni della Corte, che abrogano o modificano parzialmente una legge, come è noto, sono valide per tutti gli aventi diritto, però nei termini della prescrizione quinquennale dalla data di spedizione della lettera; tuttavia i termini per l’INPS sono più brevi perché il diritto di agire in via giudiziaria decade trascorsi tre anni dal rigetto della domanda da parte dell’Ente.
In base alle leggi, l’INPS dovrebbe rispondere entro 120 giorni e consentire il ricorso alla Commissione Provinciale nei successivi 90 giorni, ma a causa dell’eccessivo numero delle domande pervenute per il momento non riscontrerà le lettere, salvo qualche eccezione locale per le domande ricevute on line tramite patronati.
La domanda può essere presentata a mezzo raccomandata RR (come già fatto da molti soci), tramite patronati o direttamente on line da parte di chi è in possesso del codice PIN dispositivo o che approfitterà di questa occasione per richiederlo.
E’ pertanto raccomandabile dotarsi, come più volte suggerito, dei codici di accesso al sito dell’INPS, utile non solo in questa occasione, ma per prendere visione delle proprie comunicazioni e mensilità pensionistiche; fra l’altro l’eventuale ricorso alla Commissione Provinciale, che consente di allungare ulteriormente i termini di decadenza del diritto alle prestazioni, può essere inoltrato soltanto in linea con l’assistenza di As.Pe. per i soci che volessero approfittarne.
In ogni caso è necessario conservare tutta la documentazione e prendere buona nota della data dell’eventuale rigetto espresso della domanda, da cui decorrono i tre anni di decadenza, altrimenti vigono, come per il FIP, i cinque anni di prescrizione breve.       
Inoltre, chi volesse contestare subito in via giudiziale quanto sopra all’INPS, lo Studio dell’Avv. Iacoviello, nostro legale di fiducia, ha già predisposto un’analitica informativa in merito, indicando sul suo sito www.iacoviello.it modalità, costi, procedure, ecc., a cui si rinvia, ricordando che lo Studio legale è ubicato in Torino, via Vassalli Eandi n. 28 - Tel.011 4341372, fax 011 4474148.
Lo stesso vale per la contestazione immediata in via giudiziale nei confronti di Carige, anche se l’Avv. Michele Iacoviello, che sta ancora studiando come muoversi con successiva causa separata, in sintonia con altre Associazioni pensionati.
As.Pe., in questa fase, ritiene necessario interrompere i termini di prescrizione sia nei confronti dell’INPS sia di Carige e poi valutare in un secondo tempo l’attivazione o il concorso in contenziosi giudiziari pilota, specie alla luce delle prime decisioni della magistratura insufficienti a stabilire un indirizzo univoco orientato alla questione di legittimità costituzionale, l’unica a nostro avviso risolutiva, quantomeno contro l’INPS, per effetto di una nuova decisione della Corte, unica istituzione deputata per ripristinare la ferita al diritto inferta dal provvedimento governativo in questione.
Purtroppo, anche nella migliore delle ipotesi, a causa delle disastrate finanze pubbliche, i tempi lunghi e qualche altro sotterfugio legislativo potranno comportare altri rischi aggiuntivi al momento non prevedibili, mentre è sicuramente più motivata e percorribile la vertenza nei confronti del FIP il cui blocco non trova alcuna giustificazione d interesse pubblico o di bilancio.