Con
circolare n.148 del 18/12/2020 l’INPS ha comunicato che, per effetto del
decreto 16/11/2020 del MEF la rivalutazione delle pensioni per l’anno 2020 è
stata definitamente stabilita nella misura dello 0,5% a fronte della
perequazione del 0,4% attribuita in via provvisoria applicando i noti parametri
regressivi per scaglioni d’importo.
Spetta
pertanto solo un conguaglio dello 0,1% che si riduce gradualmente sino allo
0,04% per le pensioni superiori a 9 volte il minimo; di fatto, detta variazione
comporta la liquidazione di poche decine di euro per l'intero anno 2020
alla voce "Conguaglio pensione da rinnovo" con relativa
trattenuta fiscale alla voce "Irpef anni precedenti da
conguaglio arretrati".
Per quanto
riguarda il 2021, in presenza di una inflazione al momento negativa, non verrà
erogata alcuna perequazione in via provvisoria, ma la misura della variazione
positiva o negativa sarà determinata ex post a fine anno.
La pensione
di Gennaio 2021 è invece, in alcuni casi, di importo notevolmente diverso da
quello dello stesso mese dello scorso anno a causa del mancato o duplicato
addebito delle addizionali comunali e regionali per un errore che l’Istituto
giustifica con il seguente comunicato stampa:
“L’Inps comunica che a causa di un’anomalia che interessa una platea limitata di pensionati l’importo dell’addizionale regionale IRPEF della rata di Gennaio 2021 include anche l’importo dell’addizionale regionale di Febbraio 2021. Di conseguenza questa trattenuta non sarà presente sulla rata di Febbraio 2021 e riprenderà regolarmente a partire da marzo 2021.”
Per contro, dai rilievi sinora effettuati in alcuni casi le addizionali locali non sono state addebitate e i preannunciati conguagli in busta potrebbero essere sia debito che a credito.
Continuando
a verificarsi errori nel calcolo delle ritenute delle pensioni difficilmente
rilevabili dal confronto dei netti accreditati o dal mod.Obis, che l’INPS ormai
pubblica con mesi di ritardo, è pertanto opportuno controllare le causali di
addebito relative alla propria posizione personale sulla pagina MyINPS del sito
Internet dell’Istituto accedendovi con le vecchie credenziali o con lo SPID,
come ripetutamente raccomandato nei nostri precedenti comunicati.