Come da tempo preannunciato, dal 1° ottobre 2021 è possibile accedere alla propria area riservata di tutti i servizi della Pubblica Amministrazione solo con le credenziali SPID (Sistema pubblico di identità digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o CNS (Carta nazionale dei servizi).
Soltanto l’INPS prevede la possibilità di delegare
l’accesso all’area riservata ad una persona di propria fiducia dotata di SPID,
evidentemente per andare incontro alle persone più anziane o meno pratiche in
materia informatica visto che quasi tutti i servizi informativi sono in linea e
anche quelli dispositivi (domande, dichiarazioni, reclami ecc.) devono essere
presentati obbligatoriamente on line; tuttavia anche per rilasciare la delega
occorre accedere e compilare l’apposita pagina del sito INPS con lo SPID o la CIE del
delegante.
Nonostante l'obbligo di avere un proprio SPID per
l'identificazione personale, la funzione è utile in quanto consente al
delegato, in genere un familiare non convivente, di operare con il proprio
cellulare, dove appare la notifica con la richiesta del PIN del delegante di
accesso ai vari siti Internet della P.A.
Chi non si fosse ancora dotato dello strumento
“della identità digitale”, indispensabile a meno che non si voglia rinunciare a
molti servizi o continuare a recarsi agli sportelli della P.A. o dei CAF, è
opportuno che lo faccia sollecitamente, anche con la nuova carta di carte di
identità elettronica – “CIE”.
Infatti le nuove carte “CIE” (e lo stesso vale per la Carta Nazionale dei servizi “CNS”) che da
alcuni anni vengono emesse in sostituzione di quelle cartacee consentono anche
l’accesso con le stesse funzionalità offerte dallo SPID ai servizi digitali
degli Enti facenti parte della Pubblica amministrazione e il rilascio della
firma digitale.
Per ottenere l’identità digitale SPID è necessario
registrarsi su uno dei siti autorizzati dal Governo (gratuito quello delle
Poste), ma con la CIE non sarà più necessario recarsi di persona agli sportelli
per il riconoscimento essendo presente nella carta un chip che unitamente al
PIN di otto cifre garantisce il riconoscimento sicuro della persona a distanza
La procedura per ottenere lo SPID tradizionale è
analiticamente descritta nel Comunicato n°153 del 21/10/2020, pubblicato sul
nostro sito Internet pertanto ci limitiamo ad
aggiornare le istruzioni relative all’utilizzo della carta d’identità elettronica,
analoghe a quelle della carta nazionale dei servizi, quest’ultima peraltro
disponibile solo a richiesta e quindi poco diffusa.
Il rinnovo della carta di identità cartacea (anche
anticipatamente rispetto alla scadenza) va richiesto al Comune portando con sé
una fotografia formato tessera, la vecchia carta d’identità e la tessera
sanitaria, che rilascerà al richiedente un documento contenente la prima parte
dei codici PIN (per l’accesso) e PUK (per lo sblocco della carta nel caso di una
serie di PIN errati).
La nuova CIE è emessa dal Poligrafico dello Stato
e inviata dal Ministero dell’Interno con una lettera di trasmissione contenente
la seconda metà dei codici PIN e PUK da completare con la prima parte dei
codici ricevuta in occasione della richiesta della nuova carta.
L’attivazione della “CIE” in sostituzione dello SPID richiede
l’installazione gratuita di un apposito software di lettura del microchip della
carta e, pur essendo guidata sul sito dedicato del Ministero dell’Interno www.cartaidentita.interno.gov.it/identificazione-digitale/software-cie, risulta piuttosto complessa,
tanto che potrebbe risultare preferibile la richiesta dello SPID fatta di persona direttamente
agli sportelli delle Poste muniti di carta di identità o patente auto, tessera sanitaria o codice fiscale, indirizzo e-mail personale e numero del cellulare personale.
Per completezza d’argomento e una migliore conoscenza del nuovo documento, ci sembra utile riprodurre il facsimile di una CIE pubblicato dal Ministero dell’Interno con la descrizione dei simboli e dei codici contenuti nella carta elettronica.