In data 22/10/2020 la Corte
Costituzionale, riservandosi le motivazioni della sentenza, ha emesso il
seguente comunicato stampa in cui conferma la legittimità costituzionale delle
misure di contenimento della spesa pensionistica disposte con la Legge
Finanziaria del 2019, allineandone le scadenze al 31/12/2021.
La Corte costituzionale ha esaminato oggi le questioni di legittimità
sollevate dal Tribunale di Milano e dalle sezioni giurisdizionali della Corte
dei conti per il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Sardegna e la Toscana, in
relazione alle misure di contenimento della spesa previdenziale disposte dalla
legge di bilancio 2019 a carico delle pensioni di elevato importo. Le questioni
avevano ad oggetto la limitazione della rivalutazione automatica per il
triennio 2019-2021 delle pensioni superiori a determinati importi
(“raffreddamento della perequazione”) e la decurtazione percentuale per cinque
anni delle pensioni superiori a 100.000 euro lordi annui (“contributo di
solidarietà”).In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della
Corte fa sapere che è stato ritenuto legittimo il “raffreddamento della
perequazione”, in quanto ragionevole e proporzionato. È stato ritenuto
legittimo anche il “contributo di solidarietà” ma non per la durata
quinquennale, perché eccessiva rispetto all’orizzonte triennale del bilancio di
previsione dello Stato. Pertanto, il contributo rimarrà operativo
per tutto il 2021.La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
La sentenza non avrà riflessi economici percepibili sulla perequazione
essendo in questo periodo l’inflazione monetaria inesistente o negativa (-0.60%
a settembre), tale da comportare persino la restituzione della perequazione
riconosciuta in via previsionale per l’anno 2020, mentre la riduzione della
durata del contributo di solidarietà, svincolato dai contributi effettivamente
versati, ha motivazioni esclusivamente tecniche.
La conferma della sentenza della Corte sulla legittimità costituzionale sia
del taglio della perequazione che del contributo di solidarietà consolida
purtroppo decisioni giurisprudenziali favorevoli a provvedimenti di
contenimento della spesa pensionistica che in un prossimo futuro potranno
incidere negativamente sul potere d’acquisto delle pensioni, e ciò anche in
relazione ai sacrifici che tutti dovremo sostenere per uscire dall’emergenza
Coronavirus.